"E' un bilancio striminzito - così lo definisce Roberto Marcato - capogruppo di "Noi per Mira" in consiglio comunale - perché manca di qualsiasi respiro e di un minimo di coraggio nella manovra. Se sulla spesa corrente le scelte discendono per molta parte dall'applicazione delle aliquote sui tributi (TASI,IMU...) va anche detto che la giunta non ha utilizzato oltre mezzo milione di euro, derivanti bilancio consuntivo, accantonati (e quindi non spendibili) in modo assurdo a riserve. Il piano delle opere pubbliche di circa 5 milioni, poi, è tale solo sulla carta. La parte maggiore dei finanziamenti deriva dal piano delle alienazioni, che è l'esatta fotocopia di quello dello scorso anno, perché non è stato alienato nulla. E così, temo, sarà anche per quest'anno se non in minima parte, di fatto rendendo solo parole le opere promesse perchè prive di finanziamento. Non si è voluto nemmeno utilizzare la norma prevista dalla legge di quest'anno per i bilanci dei comuni, che consentirebbe di fare mutui per un importo pari alle somme rimborsate lo scorso anno: e per il comune di Mira sarebbero bei soldi. Invece niente, perchè per il sindaco Maniero e la sua maggioranza sembra che i soldi siano del diavolo e bisogna starci lontani. Così si va avanti solo con risparmi che consentono cosette di piccolo cabotaggio, ma con le quali si fa poca strada e soprattutto non si producono scelte di reale cambiamento!"
lunedì 18 agosto 2014
venerdì 8 agosto 2014
DISTRETTO SANITARIO. AMEN!
Ci pare di capire, dalle reazioni
del direttore della nostra ASL, alle proposte della giunta Maniero per una nuova
collocazione per il distretto sanitario, che sia ormai chiaro che questo andrà altrove, forse a Dolo. Su
questo tema, il Sindaco può dire quel che vuole, la verità è che ha dormito,
nonostante i continui solleciti delle opposizioni, pur se su posizioni diverse, e dei cittadini (sindaco
qualche mese fa le scrivemmo, non si è nemmeno degnato di un cenno di risposta –
complimenti, si ricordi che domandare è lecito rispondere è cortesia e lei, ci
permetta, è stato scortese, nonostante i suoi bei sorrisi, abbiamo imparato che
lei ha un concetto settario del confronto). Ha dormito, perché ci ha messo mesi
per capire che la soluzione della precedente amministrazione non gli andava
bene, ci ha messo mesi per abbozzarne un’altra, nonostante nel frattempo di
alternative gliene fossero state proposte varie, bisognava mettersi al lavoro
di buona lena, ma la maggioranza grillina deve sempre “capire bene” prima di
fare le cose… abbiamo, però, il sospetto che i tempi di comprendonio di questa
compagine amministrativa, mal si sposino con la necessità che deve avere una
buona amministrazione di saper ponderare e decidere con solerzia.
giovedì 7 agosto 2014
MIRA ON AIR: quando manca il buon senso pratico….
Non entriamo
nel merito delle azioni delle forze dell’ordine, che hanno ovviamente svolto il
loro ruolo sanzionando l’organizzazione del Mira On Air per le infrazioni
commesse, peraltro ammesse con grande serietà dalla stessa. Ciò che ci sentiamo
di rimarcare è la pochezza dell’amministrazione, ben testimoniato dal
comunicato stampa da questa diramato, limpido esempio d’insipienza d’autore.
Amministrazione di cui l’organizzazione ha lamentato l’assenza. Se in
Municipio, qualcuno pensa che sostenere lo sforzo del volontariato associativo
significhi una mera gestione burocratica
dei contributi e qualche comunicato stampa o condivisione web di qualche
evento, è bene che esca da internet e
scenda per strada. L’amministrazione sarebbe dovuta essere presente FISICAMENTE
e accompagnare gli organizzatori nel percorso della manifestazione. E’ questo
il ruolo che ci si aspetta dagli amministratori, stare tra nelle piazze e
operare per facilitare l’attività di chi organizza eventi di aggregazione,
affinché siano occasioni di socialità positiva e non tensione tra i cittadini. Proprio per questo, come gruppo civico nei
prossimi giorni cercheremo un incontro con i giovani dell’associazione per dare
loro un segno TANGIBILE di sostegno, con un contributo per coprire gli oneri
della sanzione. Capiamo quindi lo scoramento dell’associazione Dedalo, che come
altre si sente abbandonata, priva di un necessario interlocutore nell’amministrazione.
L’azione settaria, burocratica, condita da richiami continui alla trasparenza e
onestà – che sono più che altro una sorta cortina fumogena sulla pochezza dell’attività di questa Amministrazione Grillina, sta portando ancor più Mira
nell’abulia civile. Alla faccia dei
proclami di novità che 2 anni fa fecero sperare in una nuova stagione per la
nostra città. La nuova stagione è arrivata, peccato che sia l’inverno.
martedì 5 agosto 2014
A proposito di "bombe d'acqua"
Refrontolo, nulla di nuovo sotto l'acqua
di Fabio Spina
Il “molinetto della Croda” a Refrontolo (Treviso) è un luogo caratteristico
del Trevigiano: un mulino ben conservato, con la caratteristica ruota a
pale, ai piedi di una cascata d’acqua di 12 metri sul torrente Lierza;
un salto pari a 4 piani di una palazzina conformato per portare l’acqua
sulla ruota della macina. Nella notte tra il 3 e 4 agosto, l’intensa
precipitazione, e forse qualche “tappo” temporaneo lungo il percorso, ha
gonfiato improvvisamente il torrente. Un’onda che si stima alta 1-2
metri è scesa dal rilievo velocemente e, balzando sulla cascata, ha
allagato la festa che si teneva nel frontale piazzale del mulino.
L’alluvione ha causato la morte 4 persone, alcuni feriti e danni.
Fino a pochi anni fa la precipitazione intensa sarebbe stata descritta
con i termini, in ordini d’intensità, pioggia torrenziale, nubifragio e
“diluvio”. Pioggia torrenziale ricordava proprio che è quella che
ingrossa i torrenti e li fa divenire pericolosi, nubifragio è “il
complesso di fenomeni rovinosi (soprattutto frane e devastazioni dovute
allo straripamento di fiumi e torrenti) provocati da piogge
particolarmente intense” (fonte Treccani). Ma nubifragi, piogge
torrenziali e diluvi ci son sempre stati, non spaventano, non fanno
vendere quotidiani ed aumentare i click. Per dar l’idea che tutto è
cambiato occorre cambiare anche le parole. Volete mettere la differenza
emotiva nell’ascoltare “spending review” anziché revisione della spesa,
oppure “spread” anziché “differenziale di tasso”? Lo stesso vale per
"bombe d'acqua" invece che nubifragio (ne abbiamo già scritto). Quindi non sorprende che la causa del recente tragico evento è divenuta una “bomba d’acqua”, mai vista prima.
Ma era già successa, nel recente passato, una alluvione in quella zona? Riprendiamo quanto scritto dalla Tribuna di Treviso
a febbraio di quest’anno: “Tre frane, due di grosse dimensioni,
spaventano Refrontolo. Per fortuna gli smottamenti più gravi non hanno
riguardato case e strade, anche se hanno colpito un’area di grande
richiamo turistico, il Molinetto della Croda. Tecnici comunali e Genio
Civile hanno lavorato fin dalle prime ore del mattino per riportare la
situazione alla normalità: i cedimenti della collina avevano sbarrato il
flusso del torrente Lierza, che era esondato allagando anche il
parcheggio del Molinetto, tradizionale teatro di alcune manifestazioni
della Pro Loco. […]Non è così fortunata via Molinetto, accanto alla
quale scorre il Lierza in piena. Il logorio dell’acqua sulle pareti di
roccia causa il cedimento della collina in due punti. Il primo, a
ridosso del parcheggio del Molinetto: scivolano in acqua rocce e alberi,
il torrente esonda e invade la strada, viene subito allertato il Genio
civile che manda sul posto una ditta specializzata. Il tempo di ripulire
l’area, e liberare il corso del Lierza, che un’altra, grande frana
(stimata in oltre 500 metri cubi dagli operai) “tappa” il torrente più a
valle. […] La frana più vicino al Molinetto ha invaso un’area che,
nella bella stagione, ospita sagre ed eventi. «Ma per il capannone della
Pro Loco non c’è un problema di sicurezza», commenta Mauro Canal, vicesindaco”. Sullo stesso sito è possibile leggere interessanti articoli scritti per eventi accaduti nella stessa zona in altre occasioni.
Ma era già successo in passato un evento simile,
prima dello scatenarsi del cambiamento climatico globale? “Fu
particolarmente violenta, tra le numerose piene, l’alluvione del 1941
che trascinò con sé un’intera parete della casa, la ruota motrice
esterna e tutti gli animali da cortile. Per Ernesto è ancora difficile,
dopo tanti anni, allontanare gli spiacevoli ricordi di questo evento,
compreso il fastidioso sospetto che oche e galline siano finite "nelle
pentole altrui". Queste le parole di Ernesto Morgan dell’ultimo mugnaio
del “Molinetto della Croda” (dal libro di Ernesto Morgan, Il molinetto della Croda, Nuova Stampa 3, Pieve di Soligo 1955, p. 79).
I racconti del mugnaio ricordano che l’abitato,
d’altra parte, era particolarmente esposto alle circostanze naturali
avverse, e in particolar modo alle inondazioni, che la vicinanza della
cascata rendeva più distruttive Il mulino fu abbandonato proprio dopo l’ultima alluvione del 1953, ma si ricordano ancora anche quelle rovinose del 1934 e 1941, la più recente quella del febbraio di quest’anno. Dopo il 1953 il mulino ebbe un lungo periodo di inattività, solo nel 1991 l’edificio è stato acquistato dal Comune di Refrontolo, è stato ristrutturato internamente e la macina è stata ripristinata nella sua forma e nel suo utilizzo originali.
Sulla scheda del Progetto Drau Piave, è possibile leggere:
“Nei vent’anni seguenti l’edificio rimase abitato da coloro che vi
avevano lavorato fino agli anni ’50, tuttavia venne danneggiato dalle
piene improvvise del Lierza che ne compromisero la struttura” e “Con i
lavori ultimati nel 1933 vennero sistemate la via d’accesso al mulino,
che spesso veniva danneggiata dalle piene del Lierza, e la strada
principale”.
Quali le ipotesi sulle cause del tragico evento?
Dopo poche ore gli esperti televisivi avevano già individuato il
colpevole di quanto accaduto in una terribile “bomba d’acqua” (della
quale ancora non conosciamo dove sono stati misurati i quantitativi
ufficiali), nell’estremizzazione del clima dovuto al riscaldamento
globale e/o nel fenomeno di El Nino. È una "bomba d'acqua senza
precedenti" ed ha provocato "un disastro" paragonabile a "un piccolo
Vajont", ha affermato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Successivamente lo stesso Zaia ha detto: “Ha piovuto tantissimo per due
ore e solo i piu’ vecchi si ricordano qualcosa del genere negli anni
’60” e forse qualcuno gli ha ricordato che il Vajont ha causato circa
2000 morti.
Con il trascorrere del tempo le colpevoli
dell’evento sembravano essere divenute alcune balle di fieno finite nel
torrente Lierza e la scarsa manutenzione: quando il 'tappo' creato
all'altezza del Molinetto della Croda di Refrontolo ha ceduto, un'onda
di fango alta tre metri ha travolto la festa. Questa la prima versione poi successivamente smentita.
«A novembre una frana ha ostruito questo torrente
(Lierza ndr) e nonostante tutte le mie segnalazioni una parte dei massi è
ancora lì, il lavoro non è stato ultimato - attacca un residente ai
microfoni di Sky Tg24 - Nessuno pulisce il torrente, è un
lavoro che al Genio civile richiederebbe due ore di lavoro, non può
essere così a ogni temporale». Tra i residenti sembra infuriare già la
polemica per una tragedia che sembra annunciata. E c'è chi sostiene che
le colline ormai siano troppo sfruttate per coltivare il prosecco. Il
Sindaco di Refrontolo ha precisato che la festa in corso presso il
“Molinetto della Croda” era privata, il Comune non ha alcuna
responsabilità nell’organizzazione.
Per un po’ di giorni sentiremo polemiche, accadrà
finché i telegiornali non avranno altri temi con cui riempire le lunghe
ore di trasmissioni estive. Purtroppo per comprendere cosa è accaduto si
dovrà analizzare la sfortunata catena degli eventi, più che cercare un
colpevole. Ci vorrà tempo. Dopo alcuni mesi, in questi giorni, ci sono i
primi indagati per l’evento del 18 novembre scorso che solo in Gallura provocò la morte di alcune persone. Anche per questo evento sardo l’ unico colpevole iniziale, per gli esperti televisivi, sembrò una “bomba d’acqua” mai vista.
Il mese di luglio è stato anomalo per la quantità di precipitazione, ma è un fatto mai visto? Il CNR in questi giorni ha fornito i dati:
dal 1800 è stato il 27° luglio per la quantità di precipitazione, con
un +73% rispetto alla media del trentennio 1971-2000, aree come la
Toscana hanno toccato un incremento superiore al 200%. Forse qualcuno si
meraviglierà sapendo che nel 1833 il valore sull’intera Italia fu
+233%, e pensare che allora non c’erano né “bombe d’acqua” né
“cambiamento climatico” né un incremento degli eventi estremi. Chi ha
letto Mulino del Po, di Riccardo Bacchelli, sicuramente ricorda
che il dover fare i conti con le piene è un evento, per un mulino ad
acqua, con cui, prima e poi, si deve fare i conti (anche nel 1872 quando
non c’era il riscaldamento globale).
( Da "La nuova bussola quotidiana" qui l'articolo http://www.lanuovabq.it/it/articoli-refrontolo-nulla-di-nuovo-sotto-lacqua-9947.htm).
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