Il provvedimento del Consiglio di Stato blocca
sia la realizzazione dell'elettrodotto Dolo-Camin e degli abbattimenti e interramenti
di linee esistenti su quell'area, sia il cantiere per l'interramento delle
linee del Vallone Moranzani, indispensabile per riqualificare l'intera area di
Porto Marghera e un grande parco urbano a Malcontenta.
Elettrodotto Dolo-Camin, lavori bloccati
L’amarezza di Terna: 290 milioni di investimenti
congelati, oltre 50 imprese in
pericolo e Veneto esposto a rischi black out
VIGONOVO
Sentenza storica del Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi dei Comuni
della Riviera del Brenta e dei comitati contro l'elettrodotto aereo da 380 kv
Dolo - Camin proposto da Terna all'interno del piano per la razionalizzazione della
rete elettrica tra Padova e Venezia.
La
decisione è contenuta nella sentenza 2013.03.205 della sesta sessione del Consiglio
di Stato dopo il ricorso effettuato dai Comuni di Vigonovo, Saonara, Stra,
Camponogara, Dolo e Fossò (difesi dagliavvocati Matteo Ceruti e Alessio
Petretti), e dai comitati dei Cat e dai cittadini della Riviera (difesi dagli
avvocati Francesco Curato, Debora Pretin e Valentina Porro) che si opponevano
al progetto di Terna chiedendo l'interramento totale della tratta.
Il provvedimento
del Consiglio di Stato blocca sia la realizzazione dell'elettrodotto Dolo-
Camin e degli abbattimenti e interramenti di linee esistenti su quell'area, sia
il cantiere per l'interramento delle linee del Vallone Moranzani,
indispensabile per riqualificare l'intera area di Porto Marghera e un grande
parco urbano a Malcontenta.
A
commento della sentenza del Consiglio di Stato, Terna ha diffuso una nota che
conferma il blocco dei cantieri. «La realizzazione degli interventi sulla rete elettrica
tra Padova e Venezia è stata sospesa» si legge nella nota di Terna, «perché il
parere positivo del Ministero dei Beni Culturali sull'impatto dell'opera non è
stato adeguatamente motivato. A causa di un vizio di forma nella motivazione della
positività di uno dei numerosi pareri previsti dalla procedura di valutazione
di impatto ambientale, dunque, Terna è costretta a mettere in sicurezza i
cantieri fin da subito e sospendere i lavori».
Per Terna
le conseguenze della sentenza del Consiglio di Stato saranno drastiche. «La
sospensione dei lavori congela 290 milioni di euro di investimenti», prosegue
la nota dell'azienda, «con conseguenze per oltre 50 imprese, numerose delle
quali venete, e centinaia di lavoratori, tra appalti, subappalti e incarichi
professionali. Impatti anche per gli utenti del sistema elettrico costretti a
rinunciare a 40 milioni di euro di risparmi derivanti dall'entrata in esercizio
dell'opera. Da un punto di vista ambientale, il territorio perde l'opportunità
di liberare 1800 edifici dalla vicinanza alle vecchie linee di cui era prevista
la demolizione e la restituzione di 720 ettari di terreno oggi asserviti».
Infine un accenno al rischio di sospensione dell'energia elettrica. «Senza
questo intervento la rete elettrica del Veneto rimane in condizioni critiche»
sostiene l'azienda elettrica nella sua nota, «con conseguenze sulla sicurezza
elettrica della Regione che con il più alto deficit energetico d'Italia
(-59,06%) è ogni giorno esposta a rischio black out». Dopo la sentenza del
Consiglio di Stato si attende ora la contromossa di Terna.
L a Nuova Venezia 12/06/2013 Giacomo Piran
Terna, stop all’elettrodotto
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso
sull’impatto ambientale della nuova linea Dolo-Camin
L'elettrodotto
da 380 kV Dolo-Camin lungo l'asse idroviario Padova-Venezia si blocca. Con una
sentenza definita «storica» dal presidente della Conferenza dei sindaci della
Riviera del Brenta e sindaco di Vigonovo, Damiano Zecchinato, il Consiglio di
Stato ha accolto i ricorsi contro la realizzazione dell'opera presentati da
cittadini, sindaci e Comitati per l'Ambiente e il Territorio della Riviera del
Brenta.
Terna
dovrà presentare un nuovo progetto che tenga conto dell'aspetto paesaggistico
dei luoghi attraversati dalla linea elettrica, ma il Consiglio di Stato ha
annullato anche il decreto Via regionale e le autorizzazioni alla costruzione e
all'esercizio dell'elettrodotto. La sentenza era attesa dallo scorso 30 aprile,
quando il Consiglio di Stato aveva dibattuto la causa a Roma.
Ci sono
voluti 40 giorni perché il presidente del Collegio della sesta sezione giudicante,
Giuseppe Severini, depositasse la sentenza. Venuto a conoscenza della sentenza,
il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta ha subito
indetto una conferenza stampa in municipio a Vigonovo, presenti gli altri
sindaci veneziani e quello padovano di Saonara. Sempre ieri sera, con inizio
alle 21 in piazza Marconi a Vigonovo, festeggiamenti per la vittoria con i Cat
in testa. Adone Doni, portavoce dei Cat della Riviera del Brenta, ha confessato
di avere pianto appena saputa la notizia. «Domani controlleremo che i cantieri di
Terna già aperti lungo l'idrovia chiudano immediatamente», ha detto il sindaco
di Vigonovo, Zecchinato.
Per
sindaci e Cat la sentenza del Consiglio di Stato è definitiva. Terna fa invece
sapere con una nota che «la realizzazione degli interventi sulla rete elettrica
tra Padova e Venezia è stata sospesa perché il parere positivo del ministero
dei Beni
culturali
sull'impatto dell'opera non è stato adeguatamente motivato. A causa di un vizio
di forma nella motivazione della positività di uno dei numerosi pareri previsti
dalla procedura di valutazione di impatto ambientale, dunque, Terna è costretta
a
mettere in sicurezza i
cantieri fin da subito e sospendere i lavori
Il Gazzettino, 12.06.2013 Vittorino
Compagno
sì, possono cantar vittoria, coloro i quali stanno lavorando scientemente e alacremente, nascondendosi dietro le bandiere di un falso ambientalismo, alla desertificazione economico-sociale di questo territorio. Resteranno solo mussatti, mascherine e venditori di paccottiglia. Ciao Venezia, ciao Venezia, ciao ciao.
RispondiElimina