Mercoledì 11 settembre 2013
l’Associazione Noi per Mira ha ripreso l’attività, dopo le ferie estive, in un affollato centro civico di Marano. Digerita la delusione diffusa di fronte alla novità
rappresentata poco più di un anno fa dalla nuova amministrazione di Mira, è
emersa grande voglia di fare, in uno
spirito di collaborazione e di concretezza. Sono stati riconfermati gli
incarichi sociali nelle persone di Lara Marini, presidente, Enrico Fabris e Annamaria
Cremonese vicepresidenti. Di seguito riportiamo una riflessione del consigliere Roberto Marcato.
"Per come posso giudicare
gli amministratori di Mira, non sono dei cattivi ragazzi, (nel loro insieme,
salvo eccezioni). Ma hanno dei difetti di impostazione culturale che, se non
corretti tempestivamente, porteranno all'irrilevanza della loro azione
amministrativa, con un danno enorme per Mira, dopo gli insignificanti cinque
anni precedenti. Si ha l'impressione che siano convinti di essere più scaltri,
tirando a risparmiare sui servizi su cui, secondo loro, gli altri cercano di fregare
l'amministrazione facendo lievitare i costi.
Un esempio. Condivido l'idea di
un polo culturale gestito unitariamente, tra teatro e Palazzo dei Leoni: ma
come si può pensare di farlo mettendo a disposizione circa 100.000 euro,
dimezzando di fatto le risorse che venivano impiegate solo per la
stagione teatrale! Gestire i soldi pubblici con coscienza è doveroso, ma sotto
una certa soglia diventa taccagneria col rischio di far saltare i
servizi o darli in mano a soggetti dequalificati.
Sulle grandi opere confermano la
loro contrarietà a qualsiasi intervento. Nel documento sul PTRC (peraltro
approvato anche coi voti del PD, che durante la giunta Carpinetti aveva detto
il contrario) si dice di no a tutto, senza distinzione. Ebbene se del Polo
logistico a Dogaletto non abbiamo bisogno e non ci sono ragioni per prevederne
la realizzazione, lo stesso non si può dire per la rete viaria di cui, checché
se ne dica, la nostra area è sottodotata rispetto alle necessità di far girare
l'economia con meno costi di trasporto.
Eppoi sembra proprio che abbiano
un'idea dell'amministrare per gioco. Non mi riferisco solo alla vicenda
stucchevole del cambio di assessori, (come fossero bambole), ma della
convinzione di poter dare risposte ai cittadini, magari tenendoli informati
applicando una funzione allo smartfone,
di cui fanno uso i giovani che notoriamente non sono granché appassionati delle
vicende amministrative, mentre la parte più numerosa, e meno giovane, della
popolazione non vede risposte concrete, materiali che riempiano lo stomaco e la
vista. Ecco mi sembra che, ferma restando la crisi del sistema-comuni, Mira dà
l'idea di essere meno governata degli altri.
Eppoi c'è un pericoloso
atteggiamento di isolamento dal contesto delle amministrazioni pubbliche.
Alcuni esempi di questi giorni: come mai il sindaco non ha sentito il bisogno
di essere presente al convegno sul turismo a Dolo con il ministro Zanonato; di
partecipare alla partita di calcio contro la nazionale cantanti "per dare
un calcio alle mafie" o al corteo acqueo di Riviera Fiorita? Se i nostri
amministratori M5S continueranno a privilegiare scelte virtuali, convinti che
il futuro sia la tanto strombazzata trasparenza comunicativa, la
loro storia è già finita. Peccato per i cittadini che, votandoli, hanno voluto
dare una lezione ai partiti, ed in particolare a quelli di sinistra, per aver
sacrificato alle misere beghe interne le capacità e i talenti amministrativi
che Mira esprimeva e potrebbe esprimere. Partiti disorientati e privi di un
serio progetto, che oggi sanno solo balbettare o strillare. Il M5S poteva
essere il rinnovamento, ma non sembra così. Penso tocchi ad altri riorganizzare
il campo per creare una rigenerazione, una vera rivoluzione direi, della
cultura e della capacità politica ed amministrativa nel nostro
territorio."
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