lunedì 10 novembre 2014

La stazione di Oriago Porta Ovest




La Nuova Venezia Sabato 8 novembre 2014
Passa il cemento a Oriago «Non potevamo evitarlo»
Mira, il sindaco Maniero accusa: obbligati dalle scelte delle vecchie giunte Ma l'ex sindaco Roberto Marcato ribatte: se non sa amministrare faccia un corso
di Alessandro Abbadir

ORIAGO


«Siamo costretti a cementificar­e il territorio a causa di decisio­ni prese dalle scorse amministrazioni». Questo il pesante commento del sindaco di Mira Alvise Maniero dopo che ieri la giunta comunale ha approvato in piano urbanistico del 2009 (PN4) a Oriago, a ridosso della stazione Porta Ovest. I dati della nuova colata di cemento sono chiari: l'edificabilità totale dell'area ammonta a 18.000 me­ri cubi, comprensivi di 2.000 vetri quadri di superficie coperta a destinazione commerciale. L'area da destinare a ver­de pubblico ammonta a quasi 10.000 mq, quelle a parcheggio a 11.400 mq.
L'intero progetto è subordinato al rispetto dell'invarianza idraulica, per evitare rischi al territorio. Tutte le opere di urb­anizzazione e le infrastrutture saranno fatte dai privati per 305 mila euro. Maniero mastica amaro: «Stavolta non abbiamo potuto fermare la macchina del cemento. Si tratta di una scelta purtroppo obbligata a cui ci siamo piegati dopo avere verificato l'impossibilità di ogni scelta diversa, che avrebbe anzi ri­schiato di farci perdere la causa legale con costi enormi. Pur ten­tando di evitare consumo di ter­reno, abbiamo rilevato che gli atti votati dalle scorse amministrazioni hanno creato diritti per i privati su cui non è più possibile intervenire. La scelta per noi è quindi stata solo tra approvare il Piano urbanistico, o finire per spendere soldi pub­blici in una causa persa in par­tenza, con successivi danni per milioni senza comunque fermare il cemento». E un piano di espansione presentato nel 2009, dopo che nel 2004 era sta­ta adottata dal Consiglio comu­nale (favorevole il centrosinistra, assente dall'aula il centrodestra) la variante urbanistica, approvata poi dalla Regione nel 2008.
«Non siamo per nulla entu­siasti di questa grigia eredità, né di questa conclusione, dal mo­mento che fin dall'inizio del no­stro mandato abbiamo posto un freno deciso ad inutili espan­sioni edilizie», dice Maniero, «del resto penalizzate anche dal mercato e demograficamente anacronistiche, che finiscono per compromettere il territo­rio».
Ma l'ex sindaco di Mira Ro­berto Marcato, da cui è partita nel 2004 la lottizzazione, la but­ta sull'ironia: «Maniero scopre l'acqua calda», dice, «ma non è detto che questa faccia male se la si sa maneggiare. Se il sinda­co non è in grado di fare l'ammi­nistratore può sempre fare un corso di approfondimento, non è mai troppo tardi».

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