La Nuova
Venezia Sabato 8 novembre 2014
Passa il cemento a Oriago «Non potevamo evitarlo»
Mira, il
sindaco Maniero accusa: obbligati dalle scelte delle vecchie giunte Ma l'ex sindaco Roberto Marcato ribatte: se non sa amministrare
faccia un corso
di Alessandro Abbadir
ORIAGO
«Siamo costretti a cementificare il territorio a causa di decisioni prese dalle scorse amministrazioni». Questo il pesante commento del sindaco di Mira Alvise Maniero dopo che ieri la giunta comunale ha approvato in piano urbanistico del 2009 (PN4) a Oriago, a ridosso della stazione Porta Ovest. I dati della nuova colata di cemento sono chiari: l'edificabilità totale dell'area ammonta a 18.000 meri cubi, comprensivi di 2.000 vetri quadri di superficie coperta a destinazione commerciale. L'area da destinare a verde pubblico ammonta a quasi 10.000 mq, quelle a parcheggio a 11.400 mq.
L'intero
progetto è subordinato al rispetto
dell'invarianza idraulica,
per evitare rischi al territorio.
Tutte le opere di urbanizzazione e
le infrastrutture saranno fatte dai
privati per 305 mila euro. Maniero
mastica amaro: «Stavolta non abbiamo potuto
fermare la macchina del cemento. Si
tratta di una scelta purtroppo
obbligata a cui ci siamo piegati dopo avere verificato l'impossibilità di ogni scelta diversa,
che avrebbe anzi rischiato di farci perdere
la causa legale con costi enormi. Pur
tentando di evitare consumo di terreno,
abbiamo rilevato che gli atti votati dalle scorse amministrazioni hanno creato
diritti per i privati su cui non è più possibile
intervenire. La scelta per noi è quindi stata solo tra approvare il Piano urbanistico, o finire per spendere soldi pubblici in una causa persa in partenza, con successivi danni per milioni
senza comunque fermare il cemento». E un piano di espansione presentato nel 2009, dopo che nel 2004 era stata
adottata dal Consiglio comunale (favorevole il centrosinistra, assente dall'aula il centrodestra) la
variante urbanistica, approvata poi dalla
Regione nel 2008.
«Non siamo per nulla entusiasti di questa grigia eredità, né di
questa conclusione, dal momento che fin dall'inizio del nostro mandato
abbiamo posto un freno deciso ad inutili
espansioni edilizie», dice Maniero, «del
resto penalizzate anche dal mercato e demograficamente anacronistiche,
che finiscono per compromettere il territorio».
Ma l'ex sindaco di Mira Roberto Marcato, da cui è partita nel 2004 la lottizzazione, la butta
sull'ironia: «Maniero scopre l'acqua calda», dice, «ma non è detto che questa faccia male se la si sa maneggiare. Se il sindaco non è in grado di fare l'amministratore
può sempre fare un corso di approfondimento, non è mai troppo tardi».
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