Venerdì 26 Luglio 2013 Corriere del
Veneto
Moranzani, Terna chiede ai giudici
il via al Vallone
MESTRE — Terna prova a sbloccare il
Vallone Moranzani. Lo stop del Consiglio di stato all'elettrodotto tra Venezia
e Padova sembrava aver messo la parola fine alla riqualificazione di
Malcontenta ma ora pare che Comune, Regione e Terna abbiamo trovato una via
d'uscita. La società ha chiesto ai giudici di chiarire se sia possibile
procedere con i lavori nelle zone per cui non ci sono problemi nelle
autorizzazioni. Il Consiglio di stato, nel bocciare il 10 giugno
l'elettrodotto, ha spiegato che il via libera del ministero ai Beni culturali
non era adeguato per quanto riguarda la linea nell'area di Villa Sagredo. Terna
propone di non procedere in quella zona e riprendere i lavoro nel tracciato tra
Dolo e Camin, Mirano e Malcontenta. «Mercoledì ci siamo riuniti, speriamo che
la soluzione individuata sia possibile», dice l'assessore all'Ambiente
Gianfranco Bettin. Il Moranzani, con la nuova viabilità, la messa in sicurezza
dei fanghi portuali e i parchi, si regge economicamente se tutti gli interventi
sono realizzati e il principale è l'interramento dell'elettrodotto.
«Nell'attesa andiamo avanti con quello che si può fare — conclude l'assessore —
il problema sono i fanghi inquinati, 180 mila tonnellate sono stoccate in via
provvisoria e altri 4 milioni sono in attesa di lavorazioni». Ieri a Roma per
le navi, il sindaco ha sollecitato il ministro all'Ambiente Andrea Orlando
sulle bonifiche. «Mi ha assicurato che i tempi saranno brevi, per fine estate
le procedure saranno tutte le sbloccate», dice Giorgio Orsoni. L'accordo di
programma per accelerare il disinquinamento è stato firmato nell'aprile 2012, a
gennaio sono arrivati i piani attuativi e sono partite le prime procedure.
(g.b.)
Venerdì 26 Luglio 2013 La Nuova
Venezia
Interramento elettrodotti Terna
chiede lo sblocco
Dopo la sentenza che ha “congelato” l’intervento sulla rete Padova-Venezia
istanza al Consiglio di Stato per i lavori del Vallone Moranzani a Malcontenta
di Gianni Favarato
Si apre uno spiraglio per lo sblocco
dei lavori di interramento degli elettrodotti aerei di Terna nell’area del
Vallone Moranzani, a Malcontenta, dove dovrebbe sorgere la discarica di fanghi
inquinati scavati dai canali portuali destinata poi a diventare un parco urbano
attrezzato di quasi 200 ettari con una collinetta alta 12 metri. Terna Rete
Italia spa ha infatti presentato richiesta di “giudizio di ottemperanza” al
Consiglio di Stato per «la corretta esecuzione della sentenza che ha bloccato i
lavori di razionalizzazione della rete di elettrodotti tra Venezia-Dolo e
Padova-Camin». I legali di Terna si sono appellati al codice di procedura
amministrativa per chiedere al Consiglio di Stato di «chiarire se sia possibile
procedere con i lavori su tutte le altre parti dell’intervento complessivo».
Tutto ciò in attesa della riedizione dell’autorizzazione per il tratto di nuovo
elettrodotto a Villa Sagredo, oggetto della sentenza. «La ripresa dei lavori»,
ricorda un comunicato di Terna, «sbloccherebbe 290 milioni di investimenti in
Veneto, ora congelati con danno per centinaia di lavoratori e oltre 50 imprese
coinvolti nei cantieri». L’istanza al Consiglio di Stato serve per conoscere
l’esatta portata del giudicato della sentenza del 10 giugno del 2012 che ha
sospeso l’autorizzazione dell’intervento sull’intera rete elettrica tra Padova
e Venezia. La sentenza, come è noto, ha rigettato tutte le istanze ricorsive di
Comuni e Comitati della Riviera del Brenta che chiedevano l’interramento
dell’intera rete (come è previsto per l’area Moranzani a Malcontenta) tranne
una, che ha poi motivato l’accoglimento del ricorso, nonché l’annullamento
dell’autorizzazione. Infatti, il Consiglio di Stato, ha rilevato la «non
adeguata motivazione» del parere positivo espresso dal Ministero dei Beni
Culturali in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, relativamente al breve
tratto di linea in prossimità dell’area su cui insiste Villa Sagredo. Secondo i
legali di Terna «il vizio formale rilevato, riferito a un tratto breve del
tracciato, non è idoneo a incidere sull’efficacia delle autorizzazioni già
concesse sugli interventi Mirano-Malcontenta e Vallone Moranzani». Perciò Terna
Rete Italia ha chiesto al Consiglio di Stato se la corretta applicazione della
sentenza consenta la ripresa dei lavori dell’elettrodotto Dolo-Camin (eccetto
il tratto di Villa Sagredo, per il quale è necessaria una riedizione del Via),
dell’elettrodotto Mirano-Malcontenta e dell’interramento delle linee presenti nel
Vallone Moranzani. Sulle conseguenze della sentenza del Consiglio di Stato
sulle opere previste dall’Accordo di Programma per il Vallone Moranzani,
l’assessore Bettin ha chiesto e ottenuto dal ministro Flavio Zanonato la
convocazione, a breve, di un incontro.
Venerdì 26 Luglio 2013 Il Gazzettino
ELETTRODOTTO La sentenza avrebbe
bloccato solo gli interventi su Villa Sagredo
Terna: vogliamo andare avanti - L’azienda chiede al Consiglio di Stato di
poter procedere sugli altri tratti
di Vittorino Compagno
«In attesa di sviluppi per la realizzazione
dell'elettrodotto aereo lungo la Riviera del Brenta, in particolare per il
tratto adiacente a villa Sagredo di Vigonovo, chiediamo l'autorizzazione per
riprendere i lavori sulle altre tratte del tracciato Dolo-Camin,
all'elettrodotto Mirano-Malcontenta e all'interramento delle linee presenti nel
Vallone Moranzani».
Terna Rete Italia fa sue le numerose richieste dei
politici regionali veneti, e presenta al Consiglio di Stato la richiesta di
"giudizio di ottemperanza" per la corretta esecuzione della sentenza
che ha bloccato i lavori di razionalizzazione della rete elettrica tra Venezia
e Padova, mediante la realizzazione di un elettrodotto aereo che avrebbe dovuto
passare per il territorio della Riviera del Brenta, lungo il corso dell'idrovia
Padova-Venezia.
Secondo il codice di procedura amministrativa, Terna
ha chiesto la possibilità di procedere con i lavori su tutte le altre parti
dell'intervento complessivo, in attesa della nuova autorizzazione per il tratto
relativo a Villa Sagredo.
«La ripresa dei lavori sbloccherebbe 290 milioni di investimenti in Veneto, ora
congelati con danno per centinaia di lavoratori e oltre 50 imprese coinvolte
nei cantieri», sottolineano a Terna, dopo la sentenza emessa dal Consiglio di Stato
lo scorso 10 giugno che ha annullato l'autorizzazione dell'intervento
complessivo per una "non adeguata motivazione" del parere positivo
espresso dal Ministero dei Beni Culturali in sede di Valutazione di impatto
ambientale, relativamente al tratto di linea in prossimità dell'area dove si
trova Villa Sagredo (sentenza che è stata ritenuta valida anche per il tratto
Dolo-Saonara). «Solo un vizio di forma - ribatte Terna -. Comunque, poiché ciò
non inciderebbe sull’efficacia delle autorizzazioni riguardanti le parti del
tracciato non situate in prossimità della Villa Sagredo, né sugli interventi
Mirano-Malcontenta e Vallone Moranzani, chiediamo di partire con i cantieri al
di fuori dalla Riviera del Brenta». L'istanza, presentata al Consiglio di Stato
nei giorni scorsi, sottolinea "la stringente necessità di realizzare
l'intervento per assicurare stabilità al sistema elettrico veneto, a rischio
blackout, e la volontà di limitare l'enorme danno che scaturirebbe da una
inutile interruzione dei lavori su tutta la linea».
istanza al Consiglio di Stato per i lavori del Vallone Moranzani a Malcontenta
«La ripresa dei lavori sbloccherebbe 290 milioni di investimenti in Veneto, ora congelati con danno per centinaia di lavoratori e oltre 50 imprese coinvolte nei cantieri», sottolineano a Terna, dopo la sentenza emessa dal Consiglio di Stato lo scorso 10 giugno che ha annullato l'autorizzazione dell'intervento complessivo per una "non adeguata motivazione" del parere positivo espresso dal Ministero dei Beni Culturali in sede di Valutazione di impatto ambientale, relativamente al tratto di linea in prossimità dell'area dove si trova Villa Sagredo (sentenza che è stata ritenuta valida anche per il tratto Dolo-Saonara). «Solo un vizio di forma - ribatte Terna -. Comunque, poiché ciò non inciderebbe sull’efficacia delle autorizzazioni riguardanti le parti del tracciato non situate in prossimità della Villa Sagredo, né sugli interventi Mirano-Malcontenta e Vallone Moranzani, chiediamo di partire con i cantieri al di fuori dalla Riviera del Brenta». L'istanza, presentata al Consiglio di Stato nei giorni scorsi, sottolinea "la stringente necessità di realizzare l'intervento per assicurare stabilità al sistema elettrico veneto, a rischio blackout, e la volontà di limitare l'enorme danno che scaturirebbe da una inutile interruzione dei lavori su tutta la linea».
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