Giovedì 13 Settembre 2012
La Nuova Venezia
La Nuova Venezia
MIRA
Maniero vacilla sul referendum
I Comunisti: «Decida la gente. Niente accordi segreti con Padova»
Maniero vacilla sul referendum
I Comunisti: «Decida la gente. Niente accordi segreti con Padova»
Dibattito vivace l’altra sera a Villa dei Leoni sul futuro di Mira nella Città metropolitana . A differenza dell’incontro che si era tenuto a Oriago venerdì scorso, qui le voci dissonanti dall’amministrazione comunale di Mira a guida “grillina” sono emerse con più vivacità. All’incontro hanno partecipato circa 200 persone e il sindaco Alvise Maniero ha spiegato come sia davvero difficile dire “Sì” alla Città metropolitana in questo momento, visto che questa struttura difetterebbe di democrazia, lasciando nelle mani del sindaco di Venezia Giorgio Orsoni un potere superiore a quello degli altri Comuni. Il sindaco Maniero ha sostenuto la proposta del consigliere Mattia Donadel di chiedere l’elezione a suffragio diretto del sindaco metropolitano. Alessio Bonetto, di “Noi Per Mira”, Renato Martin per il Pd e Paolino D’Anna per il Pdl hanno spiegato invece che la battaglia dei Comuni si deve giocare sullo statuto della futura Città metropolitana. Non sono mancate le polemiche dopo la proposta paventata da alcuni esponenti della giunta grillina di passare con la provincia di Padova. «Il sindaco ci deve dire», ha detto in assemblea il consigliere Maurizio Barberini, «quali accordi ha preso con la presidente della provincia di Padova Barbara Degani in un incontro semi-segreto a Vigonovo». Il sindaco Maniero si è difeso sostenendo, che non si è fatto alcun accordo e che sono tutte invenzioni dei giornali. La base grillina presente con una trentina di militanti all’assemblea ha accusato il colpo alla richiesta di Daniele Caccin segretario dei Comunisti Italiani di fare un referendum. « Vedremo alle urne», ha detto Caccin, «se la gente è con i grillini che vogliono andare con Padova o se invece come è naturale vogliono restare con Venezia . Sarebbe paradossale che i grillini si sottraessero al giudizio dei miresi». L’ultima assemblea pubblica è stasera alle 20,30 a Piazza Vecchia al Centro Anziani. (a.ab.)
Ma non si poteva fare un resoconto più decente!?
RispondiEliminaMa questi sindaci della provincia di Venezia che vogliono passare ad altra provincia sanno che destino li aspetta? Credo proprio di no! Se lo sapessero farebbero marcia indietro ... (ma forse no poiché da come si comportano, specialmente quelli della Riviera del Brenta,non dimostrano di essere tanti svegli).
RispondiEliminaEcco le funzioni e gli organi delle province, le nuove province, secondo la legge detta MANOVRA SALVA ITALIA nel TESTO COORDINATO del Decreto Legge, n° 201, pubblicata nella G.U. del 27.12.2011
Dall'articolo 23
14. Spettano alla Provincia esclusivamente le funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività dei Comuni nelle materie e nei limiti indicati con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
15. Sono organi di governo della Provincia il Consiglio provinciale ed il Presidente della Provincia. Tali organi durano in carica cinque anni.
16. Il Consiglio provinciale è composto da non più di dieci componenti eletti dagli organi elettivi dei Comuni ricadenti nel territorio della Provincia. Le modalità di elezione sono stabilite con legge dello Stato entro il 31 dicembre 2012.
17. Il Presidente della Provincia è eletto dal Consiglio provinciale tra i suoi componenti secondo le modalità stabilite dalla legge statale di cui al comma 16.
18. Fatte salve le funzioni di cui al comma 14, lo Stato e le Regioni, con propria legge, secondo le rispettive competenze, provvedono a trasferire ai Comuni, entro il 31 dicembre 2012, le funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province, salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, le stesse siano acquisite dalle Regioni, sulla base dei principi di sussidiarietaà, differenziazione ed adeguatezza. In caso di mancato trasferimento delle funzioni da parte delle Regioni entro il 31 dicembre 2012, si provvede in via sostitutiva, ai sensi dell'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, con legge dello Stato.