lunedì 10 settembre 2012

Città Metropolitana - I° round

Resoconto stampa del primo incontro pubblico sulla città metropolitana, il prossimo è martedì 11 alle 20:30 in Villa dei Leoni.

Domenica 9 Settembre 2012
Il Gazzettino
Auditorium esaurito per il primo incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale
Città metropolitana, Mira spaccata
Maniero e Donadel critici: «Proposta anticostituzionale». Pd, Pdl e "Noi per Mira" dicono sì
Luisa Giantin
«La città metropolitana: una proposta negativa e anticostituzionale». Al sindaco Alvise Maniero, come pure al capogruppo all'opposizione della civica "Mira Fuori dal Comune" Mattia Donadel, il decreto non piace. Al resto dell'opposizione Renato Martin (Pd) Pailino D'Anna (Pdl) e Alessio Bonetto (Noi per Mira) pur con alcune perplessità sarà necessario «aderire per incidere e cogliere le opportunità». Una dozzina gli interventi dal pubblico, almeno metà dei quali di esponenti politici: a parte qualche chiarimento non è emersa alcuna proposta alternativa o di azione per contrastarla. In un auditorium della biblioteca di Oriago al completo si è svolto l'altra sera il primo incontro sulla Città Metropolitana organizzato dall'Amministrazione comunale. Un incontro per «capire lo stato di informazione dei cittadini e un'occasione di confronto per condividere idee ed opinioni a riguardo l'importante scelta di aderire o meno alla Città Metropolitana». Il sindaco Maniero affiancato dalla presidente del consiglio comunale Serena Giuliato, dall'assessore all'Urbanistica Luciano Claut ha illustrato i vari commi dall'articolo 24 del decreto legislativo 68 del 06/05/2011 che istituisce la Città Metropolitana. «Il nostro giudizio su questo decreto è negativo - ha commentano Maniero - l'unica cosa certa è che sarà una cornice, composta da 12 consiglieri in rappresentanza dei 41 comuni della provincia che avranno poteri in materia di pianificazione territoriale, ma senza contenuti e da un sindaco in pectore che è quello di Venezia. Noi siamo per una Città Metropolitana condivisa dai cittadini». «Capisco le perplessità - ha dichiarato Bonetto - ma di città metropolitana se ne parla da decenni e ora che si concretizza dovremmo cogliere la sfida e giocarci la carta dello statuto per risolvere i nodi». «È vero che c'è un ricorso alla Corte Costituzionale che verrà discusso il 6 novembre e che alcuni aspetti del decreto vanno rivisti - ha sottolineato D'Anna - ma essere città metropolitana avrebbe dei vantaggi nell’economia di scala e nel turismo». In linea con il sindaco il consigliere Donadel che ha bollato la Città Metropolitana come un «ritorno alle false politiche» e bollando il decreto come «incostituzionale». «Un modo - ha spiegato Donadel- per cambiare l'assetto dello Stato per decreto legge snaturando le istituzioni. Una trappola».

Domenica 9 Settembre 2012
La Nuova Venezia
Città metropolitana «Mira sarà soltanto ancella di Venezia» 
Il sindaco: il capoluogo ci scaricherà tutti i suoi problemi Per le minoranze invece «il futuro è con la città lagunare»
Alessandro Abbadir
MIRA Sulla questione Città Metropolitana a Mira è guerra fra fronti contrapposti . Da un lato il Movimento 5 Stelle con la giunta e il sindaco Alvise Maniero al gran completo a ribadire tutte le contrarietà di una entrata immediata nella nuova organizzazione amministrativa, dall’altra invece il fronte di partiti e movimenti civici che vedono questa operazione come un’opportunità per il territorio. Tutto ciò è emerso in un pubblico dibattito che si è tenuto l’altra sera all’auditorium della biblioteca di Oriago, a cui ha partecipato un centinaio di persone. Maniero ha letto il decreto legge che istituisce la Città Metropolitana e qualche mugugno si è levato fra i presenti , chiedendo al sindaco di spiegare la sua posizione e non di limitarsi a leggere la normativa. «Siamo contrari», ha detto, «ad aderire in questo momento alla formazione della Città Metropolitana perché sarebbe una struttura priva di democrazia in cui la parte del leone la farà la città capoluogo. Venezia non ha brillato in questi anni per efficienza, si pensi ai trasporti pubblici molto costosi oal Casinò , che è finito addirittura in rosso. Il sindaco di Venezia ha potere di veto sulle decisioni. C’è il rischio che il capoluogo scarichi i problemi sui territori altrui, si pensi alle grandi opere o al polo logistico . A queste condizioni per Mira non è conveniente entrare». Il concetto è stato ribadito anche dall’assessore all’Urbanistica Luciano Claut. Contrari a questa impostazione i consiglieri del Pd. «L’idea avanzata dal sindaco e dalla sua giunta di andare con Padova», ha detto il capogruppo Martin, «è folle, propagandistica e illogica. Mira ha un futuro con Venezia a cui è da sempre legata». L’idea dell’inevitabile partecipazione di Mira nella Città Metropolitana è stata ribadita dal Pdl con Paolino D’Anna e da Alessio Bonetto del gruppo “Noi per Mira”. Per Mattia Donadel, del Movimento Mira Fuori del Comune, «non si tratta di stare con Venezia o Padova, è in atto una fascistizzazione delle procedure decisionali. Il sindaco metropolitano va eletto dal popolo». Maniero ha concluso, fra la sorpresa del pubblico, paragonando il comportamento del Comune capoluogo della futura Città Metropolitana nei confronti degli altri enti a quello del film Il Marchese del Grillo con Alberto Sordi: «Io son io e voi non siete un c…».

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