venerdì 28 dicembre 2012

Per un vero rilancio occupazionale...


Venerdì 28 dicembre 2012

Il Gazzettino

Il consiglio comunale in un documento ha impegnato la Giunta ad attivarsi presso il Ministero

«Mira area di crisi come Marghera»

I lavoratori della Benckiser: «Una presa di posizione importante e assolutamente giustificata»

Luisa Giantin

Mira va riconosciuta come area di crisi complessa, al pari di Marghera, mentre l'Imu potrebbe essere ridotta per le imprese in difficoltà. Questi i punti salienti del documento approvato qualche sera fa all'unanimità dal consiglio comunale di Mira. I consiglieri comunali dopo le accese polemiche tra maggioranza e opposizione per la seduta del consiglio andata deserta, hanno trovato una nuova unità. Al centro del dibattito la crisi occupazionale della Reckitt Benckiser che, secondo il piano di riorganizzazione, presentato dall'azienda, dovrebbe prevedere quasi una settantina di esuberi sui quattrocento occupati. Dopo un lungo dibattito in commissione capigruppo il consiglio ha esaminato un unico documento votato all'unanimità dai consiglieri comunali preseti nel quale oltre alla preoccupazione per la situazione occupazionale dell'ex MiraLanza e delle altre aziende miresi in crisi si impegna il sindaco Alvise Maniero e la giunta ad adoperarsi affinchè Mira sia riconosciuto come «Area di crisi industriale complessa». Un riconoscimento già concesso dal Ministero dello Sviluppo, per l'area di Industriale di Porto Marghera, che prevede una serie di strumenti normativi e tecnici per favorire i processi di rilancio industriale compresa la semplificazione delle procedure per l'approvazione dei progetti di bonifica dei terreni industriali. Inoltre, su suggerimento del capogruppo di Noi per Mira Alessio Bonetto, si prevede la riduzione dell'Imu per le imprese in difficoltà nel territorio mirese. «Un documento che ci piace e cerca di dare risposte - ha detto un rappresentante dei lavoratori della Rechikk Benckiser. - Speriamo solo non rimanga un documento a se stante ma rappresenti un impegno preciso dell'amministrazione comunale. Una posizione che non può dimenticare anche l'indotto di produzione e di occupazione che la Reckitt Benckiser rappresenta sia sotto il profilo logistico che di aziende collegate». Critico invece il segretario provinciale della Femca Cisl Massimo Meneghetti. «Nessun invito a partecipare al consiglio sulla Benckiser per le segreterie provinciali di categoria - osserva Meneghetti. - Non abbiamo compreso perché si siano preferiti interlocutori diversi rispetto a chi la vertenza la segue da vicino, come non ci è stato chiaro sin dall'inizio quale era l'obiettivo reale che il consiglio comunale e il sindaco si erano posti. Quelle di Benckiser, Pansac, Pilkington ecc.. sono vertenze che vanno seguite attentamente, costruendo un interlocuzione diretta con le parti interessate, proprio per non sbagliare i veri obiettivi, con il rischio di creare confusione che potrebbe creare solo danno ai lavoratori».

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