Il Consiglio comunale è un organo
che, sebbene la legge abbia svuotato di funzioni, ha ancora un ruolo importante
come indirizzo e controllo della vita amministrativa e, soprattutto, è l’assemblea
che rappresenta, o dovrebbe rappresentare, le diverse espressioni di una
comunità cittadina, così come si sono manifestate al momento del voto. Di fatto
è il luogo dove dovrebbe avvenire la discussione democratica e civile di una
comunità e dove si socializzano problematiche e si elaborano scelte. La civiltà di una maggioranza e la
lungimiranza di un progetto politico, a mio avviso, si manifestano proprio
nella capacità di un corso politico di governare con il Consiglio e non in spregio o nonostante questo. Anche perché un buon rapporto con il consiglio facilita
la vita amministrativa e può rendere meno impervia la via di una
amministrazione. Un buon lavoro fatto in commissione spesso porta a votazioni a
larga maggioranza e a minori discussioni
pletoriche in consiglio, con un risparmio di tempi non da poco. Se invece si
vuol comprimere l’attività del consiglio, ma soprattutto non si riconosce
legittimità alle ragioni delle minoranze, si innesca un clima di guerriglia
perpetua altamente improduttivo, che provoca sedute lunghissime di consiglio,
proliferazione delle sedute di commissioni, snervanti discussioni, proposte
rabberciate. Perché queste considerazioni? Perché se già nella scorsa
amministrazione i rapporti tra maggioranza e minoranza erano non facili, con l’attuale
la situazione sta, pur tra mille sorrisi e cortesie, peggiorando.
Perché? In primis perché la
maggioranza si è assunta l’onere delle completa gestione del consiglio e delle
sue espressioni occupando tutte le presidenze, senza però né avere esperienza
in merito, né prendendosi la briga di “leggerne il libretto delle istruzioni”. E
così succede che, per esempio, una commissione sulle verticalizzazioni
scolastiche venga convocata il giorno prima della data scelta dalla giunta per
deliberare, senza che così il consiglio possa, per lo meno, “consigliare”, e
nonostante un’interrogazione fatta da un consigliere (guarda caso del nostro
gruppo), tre mesi prima, a cui si è risposto in ritardo e in modo evasivo, che
in quella sede si presenti anche il CDA di SERIMI, importante società di cui il
nostro comune è socio di maggioranza e solo perché l’ha richiesto un
consigliere (guarda caso sempre del nostro gruppo), come se non fosse
importante che il consiglio conosca il CDA… Oppure il caso di una commissione
convocata alle 21:00 di sera (quindi con personale dell’ente in straordinario,
a proposito di costi), per visionare il progetto di ufficio di piano per
Venezia sito UNESCO, atto nemmeno portato in consiglio poi (a proposito di dare
ruolo all’assemblea… a QUARTO d’ALTINO invece l’amministrazione ha ritenuto di
farla votare), senza contare che tre giorni dopo veniva presentato con incontro
pubblico in villa dei Leoni, ad un orario più civile… non era meglio fare tutto
uno? Oppure una commissione convocata alle 17:30 (evidentemente gli altri sono
tutti part-time), con trasmissione della documentazione da votare alle 9:30
della mattina del giorno stesso (evidentemente sono part-time con tempo libero), alla faccia di
quelli che dicevano che i consiglieri devono votare comprendendo appieno quello
che stanno facendo. E tralasciamo il caso della discussione sulla città
metropolitana, dove alla faccia della partecipazione e degli incontri pubblici,
PRIMA di concludere il giro di incontri con la cittadinanza e farne nemmeno UNO
in commissione, già si inviava un documento a tutti i sindaci della provincia
esprimendo quella che sarebbe sta la posizione del comune. Oppure sulla nomina della
commissione paesaggistica, che la giunta (ma potremmo dire l’Assessore) ha
voluto avocare a sé (diversamente, per esempio dal comune di Portogruaro), per
sottrarlo alle bieche logiche spartitorie del consiglio (meglio quelle meno
evidenti della giunta…)
E poi c’è la bada che si dà a
quello che il consiglio dice, 2 esempi : in settembre a maggioranza il
consiglio approva di incaricare una specifica commissione permanente di capire
in quale parte l’iter dei lavori per la riqualificazione di Malcontenta è
andato in tilt… almeno per cercare di non ricadere nei medesimi errori, secondo
voi, si è mai discusso in tre mesi di ciò in commissione? Oppure l’ultimo
consiglio, in cui all’unanimità si è investito il Sindaco di intraprendere
azioni contro l’inasprimento delle tariffe autostradali nel tratto Mestre- Dolo…
qualcuno vi ha più detto qualcosa?
A volte si ha l’impressione che
davvero chi amministra veda il consiglio come una “tradizione” da dover
sopportare, anziché come l’organo democratico che è. A volte ci si chiede se valga ancora la pena
dar loro considerazione cercando di esprimere le nostre opinioni, o se forse
sarebbe più giusto trattarli come si tratterebbe un venditore di frigoriferi in
Antartide.
Rispetto ai problemi del paese,
queste possono sembrare inezie, ma sono il segnale di un modo di agire, che non
è quell’innovazione, quello scatto di governo ampio (e con un po’ di sano
pragmatismo) e includente che noi avevamo in testa. E che per qualche istante,
l’ammettiamo, abbiamo sperato che anche questa amministrazione potesse, almeno
in parte, rappresentare.
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