Come sempre l'amministrazione si nasconde dietro posizioni falsamente barricadiere che servono a evitare il confronto e a lasciare ad altri l'onere della scelta, per poter poi dire che è colpa altrui, invece di affrontare pragmaticamente la realtà. Bocciato inspiegabilmente (si fa per dire) un emendamento di NOI per MIRA che chiedeva di lavorare assieme a tutti i sindaci della Riviera e del Miranese su tale questione.
Venerdì 21 Febbraio 2014
Il Gazzettino
Nuova Romea, rissa verbale in Consiglio
MIRA Si è chiuso in tarda serata tra vibranti polemiche il Consiglio comunale di Mira che ha
ribadito il "no" alla Romea Commerciale. Dopo quattro ore di discussione sull'ordine del giornoproposto dal Movimento 5 Stelle e da Mattia Donadel di Mira Fuori del Comune e l'intervento dei sindaci della Riviera e dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste il clima si è surriscaldatoal punto di rasentare la bagarre.
Il dibattito si era svolto in pieno fair play ed era stato caratterizzato dal confronto tra chi - come isindaci di Camponogara, Dolo, Campagna Lupia e Spinea - parte dalla constatazione che il progetto è ormai avviato e sostiene che a questo punto servono unità e condivisione delle scelte per chiederee ottenere attenzione alle esigenze del territorio, e chi punta ancora al ritiro del progetto e a fermaretutta l'opera - come Legambiente, Opzione Zero e Cia.
Poco prima del voto finale però i toni si sono fatti molto vivaci. A scatenare la polemica le battutedi alcuni componenti della maggioranza alla richiesta del consigliere del Pd Maurizio Barberini di una seconda pausa di confronto. L'obiettivo era di concordare un emendamento all'ordine del giorno che potesse trovare d'accordo sia la maggioranza che l'opposizione. Dopo qualche frecciata tra consiglieri la maggioranza ha bocciato la concessione della pausa al Pd. C’è stato uno scontro verbale tra i consiglieri Paolino D'Anna e Allen Biasiotto, che si è però concluso con le relative scuse, ma i Gruppi del Pd e di Forza Italia sono usciti dal consiglio.
«Quest'opera - ha concluso il sindaco Alvise Maniero - è una violenza, e le violenze non si
concordano né si gestiscono, si rifiutano». L'assemblea si è conclusa con l'approvazione del
documento che dice «no in toto al progetto e ne ha chiesto, conseguentemente, il ritiro» da parte del Movimento 5 Stelle e di Mira Fuori del Comune, Roberto Marcato si è astenuto mentre Fi, Pd eFabio Zaccarin sono usciti prima del voto. «Approvare un documento del genere di totale chiusura -hanno dichiarato i consiglieri di Pd, Fi e Gruppo Misto - dopo l'approvazione del Cipe è assumere una posizione inutile che consentirà ai presentatori del progetto di iniziare i cantieri e al Comune diDolo di scaricare su Mira il tracciato».
COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
No secco del
Consiglio comunale di Mira al corridoio autostradale Orte-Mestre. L’odg
approvato chiede il ritiro del progetto preliminare approvato dal CIPE lo
scorso 8 novembre, l’individuazione di alternative più sostenibili, più
economiche e più efficaci (come la deviazione del traffico pesante verso la
A13) e un programma di interventi urgenti per la messa in sicurezza della SS309
Romea. Al Sindaco e alla Giunta il Consiglio ha chiesto inoltre l’impegno a
valutare anche azioni legali per contrastare la realizzazione del progetto.
Il documento,
proposto dai gruppi “Mira fuori dal Comune” e “Movimento 5 Stelle”, ha visto il
voto dei consiglieri di maggioranza e di Donadel (Mira fuori del Comune) e
l’astensione di Marcato (Noi per Mira). I Gruppi del Pd e di Forza Italia erano
usciti in precedenza dal Consiglio dopo che la maggioranza aveva respinto la
richiesta di una ulteriore sospensione per apportare alcune modifiche all’odg e
consentirne quindi una condivisione più ampia o quanto meno una non contrarietà
da parte degli altri gruppi.
E’ questo in sintesi il succo del Consiglio comunale
straordinario tenutosi ieri sera a Mira sull’autostrada Orte-Mestre, a cui
hanno partecipato anche i sindaci di Campagna Lupia, Camponogara, Dolo, Mirano,
il vice sindaco di Codevigo e funzionari tecnici della Regione e dell’ANAS.
Molti i cittadini presenti, i comitati e le associazioni.
Il dibattito ha fatto emergere il grande timore
delle Amministrazioni locali per l’impatto devastante che l’autostrada potrebbe
avere sul territorio, qualunque sia l’ipotesi di tracciato finale. Per questo è
emersa l’ipotesi di innestarla nell’ultimo tratto sull’autostrada A13 e nello
stesso di procedere ad una completa messa in sicurezza dell’attuale Romea.
Richiesta quest’ultima su cui hanno insistito tutti gli intervenuti e sulla
quale l’ANAS, che era rappresentato dall’ing. Ettore de la Grennelais, ha
manifestato piena disponibilità sottolineando come nei prossimi anni per la
sicurezza in Romea sono previsti investimenti per cinque milioni di euro e tra
i lavori rientra anche il sottopasso di via Bastie.
Il dibattito è stato caratterizzato soprattutto dal
confronto tra chi, come i sindaci, parte dalla constatazione che il progetto è
ormai avviato e a questo punto serve unità e condivisione delle scelte per
chiedere e ottenere attenzione sulle esigenze del territorio, e chi punta
ancora al ritiro del progetto e a fermare tutta l’opera.
“Il progetto o lo gestiamo o lo subiamo”, ha
osservato il consigliere Zaccarin, mentre Marcato si è chiesto se a questo
punto abbia senso chiedere il ritiro del progetto: “Meglio piuttosto
coinvolgere tutte le amministrazioni della Riviera e del Miranese così da
realizzare la più efficace unità e sinergia sulle proposte di modifica”.
Netto, invece, il rifiuto dell’autostrada da parte
delle Associazioni e dei Comitati che sono intervenuti nel dibattito: “Il Cipe
non è un totem, e l’autostrada c’è già: è l’autostrada del Sole e l’A13, che
hanno la stessa lunghezza di quella che si vuole realizzare adesso” (Fabrizio
Destro di Legambiente); “Questa nuova arteria assorbirà ingenti capitali meglio
utilizzabili per la sicurezza idrogeologica del nostro territorio e anzi creerà
problemi idraulici più gravi” (Luca Lazzaro, CIA Venezia); “Una scelta del Cipe
può comunque essere revocata; è già stato fatto addirittura per opere arrivate
al progetto esecutivo e qui siamo solo al preliminare di una autostrada che è
concettualmente superata, vecchia, non giustificata dalla mole quotidiana del
traffico” (Rebecca Rovoletto di Opzione Zero).
A supporto di questa scelta il consigliere Donadel
ha ricordato il successo della lotta unitaria contro l’elettrodotto Terna.
Con loro si è trovato pienamente d’accordo il
sindaco Alvise Maniero: “Il documento presentato al Consiglio parla chiaro – ha
detto a conclusione del dibattito -. L’opera che si vuole realizzare è
devastante per il territorio e lo è ancor di più per l’economia del nostro
paese. Si regge infatti sulla truffa del project financing che dà ai privati
l’opportunità di un investimento a rischio zero, dal momento che le eventuali
passività saranno ripianate con soldi pubblici, cioè degli stessi cittadini che
nel frattempo pagheranno anche il pedaggio per circolare sull’autostrada.
Quest’opera – ha concluso - è una violenza, e le violenze non si concordano né
si gestiscono, si rifiutano”.
Alla fine il voto ha detto no in toto al progetto e
ne ha chiesto, conseguentemente, il ritiro.
Mira, 20
febbraio 2014