Mercoledì
12 Febbraio 2014 La Nuova Venezia
Nuova
centrale “ecologica” alla Reckitt
MIRA
Reckitt Benckiser punta alla tutela dell’ambiente grazie alla realizzazione di
una nuova centrale termo elettrica. Nel dettaglio, ci sarà una riduzione delle
emissioni di 4.300 tonnellate di C02 con un ulteriore contenimento dei costi
pari al 20% dell’attuale spesa. Al minore impatto ambientale, si aggiungeranno
anche i vantaggi di un miglior bilancio. A spiegare cosa succederà è il nuovo
direttore Matteo Mori «Lo stabilimento di Mira - sottolinea Mori - anche in una
situazione di congiuntura economica globale negativa, grazie a quest’accordo
Eon, continua ad investire per ridurre considerevolmente l’impatto ambientale
sul territorio. A livello internazionale Reckitt Benckiser sta perseguendo da
tempo la politica della diminuzione delle emissioni di C02 , avendo raggiunto l’obiettivo
del 21% nel 2012, con otto anni di anticipo su quanto previsto e puntando ad una
ulteriore riduzione del 30% entro il 2020”. Già dal 2003, con la nuova centrale
interna Eon, lo stabilimento si era reso energeticamente più efficiente,
ottimizzando i consumi ed evitando i rischi di black-out e relativo blocco
degli impianti. Grazie al nuovo accordo, l’impianto di 7.5Mw sarà sostituito da
uno più piccolo ed efficiente da 1,5 Mw che fornirà energia elettrica e
termica, permettendo allo stabilimento di Mira di risparmiare, appunto, il 20 %
dei costi energetici e 4.300 tonnellate di C02 all' anno». Questa soluzione,
comprenderà, oltre alla costruzione del nuovo impianto anche i contratti di
fornitura di gas ed elettricità. Grazie alla maggiore efficienza, potrà beneficiare
del sistema di incentivi dei Titoli di efficienza energetica. L’attuale
impianto di cogenerazione sarà ricollocato un sito industriale a Rovigo.
(a.ab.)
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