Lunedì 15 Ottobre 2012
Il Gazzettino
MIRA
Elettrodotto, la minoranza tuona: «A rischio i vantaggi per il Comune»
Luisa Giantin
«Sui progetti di nuovi elettrodotti di Terna la nuova giunta butta tutto a mare ed il consiglio comunale viene trattato nuovamente da orpello nel silenzio dei grandi».
Non risparmia critiche il consigliere comunale della civica «Noi per Mira» sull'ordine del giorno proposto dal Movimento 5 Stella che verrà discusso in Consiglio comunale, ma il più arrabbiato è Maurizio Barberini, consigliere del Pd ed ex assessore all'Urbanistica, che tuona: «Non solo prendono posizioni dopo 40 giorni dall'avvio dei procedimenti di esproprio ma non sanno neppure di cosa parlano».
«Lo stile di Maniero è sempre quello - commenta Barberini -: navigare a spot populisti senza sapere realmente di cosa si sta parlando. Le due centrali che Maniero vuole ridimensionare sono nei territori comunali di Venezia e Spinea, che negli anni precedenti non ha mai fatto opposizione. Mira dall'accordo ha solo elementi migliorativi, l'elettrodotto passa a confine del territorio e le linee attorno a villa Malcontenta e a Olmo vengono interrate». Per Bonetto coinvolgere il Consiglio quando l'iter degli espropri è stato avviato in agosto è assurdo, oltre che costoso.
«Maniero e il M5S non tengono in considerazione che il progetto Terna è legato all'importante intervento del Vallone Moranzani - spiega Bonetto -, opera quest'ultima che è stata oggetto di un lungo percorso d'approfondimento e socializzazione e che prevede l'interramento degli elettrodotti a Fusina in cambio dell'uso di fanghi lagunari trattati e la prosecuzione in via area degli elettrodotti verso Spinea e Mirano. Maniero e il movimento toppano due volte - commenta Bonetto -, perché l'intervento è migliorativo per Mira, che vede spostati degli elettrodotti, e perché si sorvola sulle ricadute che tale posizione ha sulla questione Vallone Moranzani e su tutti i complessi annessi e connessi, alla faccia della visione ampia e del rispetto dei processi democratici. Il perché di tale scelta lo dovremmo chiedere al nutrito gruppo di consiglieri M5S di Mira che risiedono a Spinea».
Non risparmia critiche il consigliere comunale della civica «Noi per Mira» sull'ordine del giorno proposto dal Movimento 5 Stella che verrà discusso in Consiglio comunale, ma il più arrabbiato è Maurizio Barberini, consigliere del Pd ed ex assessore all'Urbanistica, che tuona: «Non solo prendono posizioni dopo 40 giorni dall'avvio dei procedimenti di esproprio ma non sanno neppure di cosa parlano».
«Lo stile di Maniero è sempre quello - commenta Barberini -: navigare a spot populisti senza sapere realmente di cosa si sta parlando. Le due centrali che Maniero vuole ridimensionare sono nei territori comunali di Venezia e Spinea, che negli anni precedenti non ha mai fatto opposizione. Mira dall'accordo ha solo elementi migliorativi, l'elettrodotto passa a confine del territorio e le linee attorno a villa Malcontenta e a Olmo vengono interrate». Per Bonetto coinvolgere il Consiglio quando l'iter degli espropri è stato avviato in agosto è assurdo, oltre che costoso.
«Maniero e il M5S non tengono in considerazione che il progetto Terna è legato all'importante intervento del Vallone Moranzani - spiega Bonetto -, opera quest'ultima che è stata oggetto di un lungo percorso d'approfondimento e socializzazione e che prevede l'interramento degli elettrodotti a Fusina in cambio dell'uso di fanghi lagunari trattati e la prosecuzione in via area degli elettrodotti verso Spinea e Mirano. Maniero e il movimento toppano due volte - commenta Bonetto -, perché l'intervento è migliorativo per Mira, che vede spostati degli elettrodotti, e perché si sorvola sulle ricadute che tale posizione ha sulla questione Vallone Moranzani e su tutti i complessi annessi e connessi, alla faccia della visione ampia e del rispetto dei processi democratici. Il perché di tale scelta lo dovremmo chiedere al nutrito gruppo di consiglieri M5S di Mira che risiedono a Spinea».
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