Abbiamo recentemente appreso dalla stampa la notizia sottoriportata, ossia arriva un bel rincaro sulla tratta autostradale Venezia-Padova, in particolare la tratta Villabona-Mirano, sarà equiparata alla tratta Mirano- Padova, questo per scoraggiare i "furbetti" che usavano il tornello di Vetrego per risparmiare sul pedaggio, ma ancora una volta penalizzando i cittadini della Riviera. Anziché mantenere il passato impegno di liberalizzare la tratta Padova Est-Villabona (intervento che davvero drenerebbe via traffico dalla Riviera, senza necessità di grandi interventi), si va nella direzione opposta, sopratutto si prendeno decisioni che hanno ricadutie per i residenti, senza aver già pensato alle contromisure, ancora una volta la Riviera e i suoi cittadini sono cornuti e mazziati. Sapranno gli enti locali rivieraschi far almeno stavolta, fronte comune? Il nostro gruppo lo ha chiesto al Sindaco di Mira con una Mozione urgente in Consiglio, vedremo che succede.
Giovedì 22 Novembre
2012
Il Gazzettino
AUTOSTRADA Il presidente di Cav, Bembo: «Aumenti
obbligatori, allo studio sconti per i pendolari»
Dieci chilometri, maxi stangata
Da gennaio rincari del 400% sulla Venezia-Padova. Sparisce
il vantaggio di uscire e rientrare subito a Mirano
L’aumento ci sarà. E sarà un salasso: da 70 centesimi a
quasi 3 euro. Per i pendolari che usano la Venezia-Padova (o viceversa) tutti i
giorni, il rincaro peserà non poco sul bilancio domestico. «Aumenti in vista
fino al 400% - tuona la Filt Cgil del Veneto - Non è possibile pensare solo
alla cassa, non è equo verso il territorio, non risolve il problema del
tornello a Vetrego». Alla Cav, la società che gestisce il Passante e il tratto
autostradale che una volta era della Venezia-Padova, ma anche le tangenziali
"aperte" dove si corre senza pagare, confermano e puntualizzano: «Sì,
gli aumenti ci saranno - dice il presidente di Cav, Tiziano Bembo - ma non è un
capriccio: l’adeguamento tariffario è dovuto, lo stabiliva già una delibera del
Cipe». Dunque, si è stati fortunati? In un certo senso sì, perché mentre le
altre società autostradali hanno già aumentato i pedaggi, la Cav è rimasta
ferma. Il motivo è che c’era un convenzione ricognitiva che doveva essere
registrata, cosa che è accaduta lo scorso febbraio: dal 2009 al 2012, dunque, i
pedaggi sono rimasti fermi. E in questi tre anni c’è chi ha approfittato del
"tornello" di Vetrego: uscita e rientrata immediata al casello di
Mirano per risparmiare due euro. I pendolari (e non solo, perché ormai lo sanno
anche i camionisti "foresti") hanno imparato lo stratagemma: visto
che il tratto Mestre-Padova costa 2,90 euro, quello Mestre-Mirano è gratuito e
quello Mirano-Padova viene tariffato 70 cent, basta uscire e rientrare a Mirano
per risparmiare più di 2 euro a corsa. Una pacchia che finirà dal prossimo
gennaio, perché con l’adeguamento tariffario uscire a Mirano o uscire
direttamente a Mestre (o viceversa o Padova) sarà la stessa cosa, non ci sarà più
alcuna convenienza. Va anche detto che la barriera di Villabona doveva sparire:
doveva esserci l’arretramento a Mirano, ipotesi però "fisicamente"
non fattibile perché rischiava di creare ingorghi e code. L’arretramento,
dunque, sarà virtuale: fisicamente a Villabona, dal punto di vista delle
tariffe a Mirano. Occhio: la liberalizzazione non sparirà, perché chi entrerà a
Quarto d’Altino e uscirà a Dolo continuerà a non pagare niente. Anzi, è
previsto che non dovrà neanche più ritirare il biglietto.
Resta il fatto che per i pendolari gli aumenti dei pedaggi e
l’"abolizione" del tornello di Mirano/Vetrego sarà una mazzata. Quasi
un paradosso, se si considera che si continua a parlare di città metropolitana,
di integrazione di servizi tra Venezia e Padova e l’unico atto concreto, al
momento, è l’aumento dei pedaggi per chi si muove all’interno di quella che
dovrebbe essere la stessa città. «Questa vicenda - dice il sindaco di Venezia,
Giorgio Orsoni - è la dimostrazione che la serve la città metropolitana: se ci
fosse potrebbe dire la sua sulla gestione di questi servizi. Ma è anche un
motivo in più per andare avanti e pensare a una razionalizzazione dei trasporti
nell’ambito dell’area vasta».
Una buona notizia, comunque, c’è: pur con gli aumenti tariffari «obbligatori»,
il presidente di Cav Tiziano Bembo è deciso ad applicare uno sconto ai
pendolari. Non è detto che ci riesca, ma Bembo, dopo la riunione convocata per
domani a Roma dall’Ivca (Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali, ora
incorporato al ministero) vuole convocare i sindaci della zona e le
associazioni degli automobilisti. L’idea è di fare quel che già fanno alcune
aziende di trasporto pubblico, ad esempio l’Actv, con gli abbonamenti dei
lavoratori e cioè tariffe un po’ più basse.«So che sarà difficile - dice Bembo
- ma dobbiamo riuscirci».
Ecco il testo della nostra mozione urgente presentata oggi 26 novembre:
Oggetto: MOZIONE
URGENTE Tariffa autostradale tratta Padova - Vetrego uniformata alla
tratta Padova - Villabona
Premesso che
CAV ha annunciato che - per
eliminare il fenomeno dei cosiddetti “furbetti”, (ossia coloro che escono e
rientrano al casello di Vetrego per evitare di pagare l’intero pedaggio della
tratta Padova - Mestre e viceversa) - la tariffa autostradale della tratta
Padova - Vetrego sarà uniformata a quella della tratta Padova - Villabona,
passando dagli attuali 70 centesimi a 2,90 euro;
constatato
che
questa misura rappresenterebbe
una colossale ingiustizia e comporterebbe un aggravio economico ingiustificato
(una vera e propria “stangata”) per i residenti dei comuni della Riviera del
Brenta e del Miranese, che utilizzano il
casello di Vetrego per andare dalle e alle proprie abitazioni - ed in primo
luogo per quelli di Mira, Mirano e Dolo che non hanno alternative possibili -
contravvenendo agli accordi a supporto della realizzazione del Passante, ossia l’arretramento
della barriera di Villabona a Dolo e la “compensazione” per i territori
interessati dal tracciato, attraverso la “liberalizzazione” del tratto
autostradale Dolo - Mestre;
si invita
il Sindaco ad intervenire presso gli Enti preposti, in
accordo tra i vari Comuni interessati e le altre Istituzioni, per bloccare
questa misura annunciata e/o individuarne di alternative, allo scopo di evitare comunque che i nostri
cittadini siano costretti a pagare tariffe
inique e non dovute.