mercoledì 28 novembre 2012

"dateci STRADA!"

per una volta uniti....

Mercoledì 28 Novembre 2012

Il Gazzettino

MIRA Voto unanime del Consiglio contro l’aumento della tariffa per la tratta Padova-Dolo

«Caro pedaggio, intervenga la Corte dei Conti»
Luisa Giantin

MIRA - Contro l'adeguamento della tariffa autostradale nella tratta Padova-Dolo/Mirano il consiglio comunale di Mira vota all'unanimità. La preoccupazione per il consistente aumento della tariffa prevista dal 1. gennaio 2013 da Cav, la società che gestisce l'autostrada Padova-Venezia ed il Passante ha mobilitato il consiglio comunale di Mira. La tariffa passerebbe da 70 centesimi a 2,90 euro. La mozione presentata urgentemente ieri dal capogruppo della lista civica Noi per Mira Alessio Bonetto è stata discussa come primo punto all'ordine del giorno del consiglio. Una mozione che impegna il sindaco Alvise Maniero ad «intervenire presso gli Enti preposti: Regione, Provincia, Cipe, Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese ma anche verso la Cav e soprattutto verso la Corte dei Conti per bloccare l'adeguamento della tratta ed evitare comunque che i cittadini siano costretti a pagare tariffe inique e non dovute». Alla discussione hanno partecipato molti consiglieri di maggioranza e opposizione. Tra questi il consigliere Mattia Donadel (Mira Fuori del Comune) ha sottolineato come la vicenda vada segnalata alla Corte dei Conti riguardando spese e investimenti pagati dai cittadini e proponendo una classe action contro l'aumento. Il consigliere Gabriele Bolzoni (Pd) ha chiesto di approfondire la questione in commissione per evitare che comunque il casello di Oriago, peraltro provvisorio, venga artificiosamente compreso nella tratta. Alex Biasotto (M5S) ha evidenziato che per colpa di pochi furbetti tutti i cittadini pagheranno, anche quelli che non usano l'autostrada, per un appesantimento del traffico lungo l'ex Statale 11. I consiglieri hanno concordato che questi aumenti appensentiranno ulteriormente il traffico lungo l'ex Statate 11 Riviera.


Siate.... COMPRENSIVI

Ce lo auguriamo....

Domenica 25 Novembre 2012

Il Gazzettino

Via alla riorganizzazione

Due "comprensivi" a Mira. «Nessun taglio al tempo pieno»

MIRA - Il Comune annuncia la riorganizzazione degli istituti scolastici all’insegna della continuità di dirigenze e di progetto didattico: «Gli unici tagli saranno quelli dei dirigenti che passeranno da tre a due». Il sindaco Alvise Maniero e l'assessore all'Istruzione Orietta Vanin sgombrano il campo sulle preoccupazioni espresse dagli organismi scolastici. «Voglio rassicurare le famiglie - spiega Vanin - che il tempo pieno verrà mantenuto, rafforzando il livello di qualità didattica delle nostre scuole, nel processo di razionalizzazione in atto». «Nessun taglio agli insegnanti - aggiunge Maniero - al massimo la riduzione di una o due unità nel personale amministrativo, forse, e certamente la riduzione di dirigenti scolastici e i responsabili di segreteria che passerebbero da tre a due. La riorganizzazione proposta dal Comune di Mira prevede il mantenimento dei due Circoli esistenti, a ognuno dei quali si andrebbero ad aggiungere le scuole medie collegate per territorio (Mira e Gambarare da una parte, Oriago e Borbiago dall'altra), con Malcontenta che continuerà a essere collegata a Marghera». «Optare per due Istituti comprensivi, anziché tre - concludono Maniero e Vanin - permette una migliore organizzazione (anche nel servizio di scuolabus, sincronizzando bene gli orari di inizio e fine delle lezione), un risparmio di spazi che possono tornare utili alla didattica, ai laboratori, al doposcuola». (L.Gia.)


Mercoledì 28 Novembre 2012

La Nuova Venezia

 
Mira, scuole accorpate ma le polemiche continuano

 
MIRA «Siamo contrari all’accorpamento degli istituti scolastici di Mira in due mega istituti. In questo modo non si salvaguardia l’occupazione nel campo della scuola pubblica con un taglio del personale di 10 posti, occupati soprattutto dai precari della scuola». A prendere posizione per il movimento Mira Fuori dal Comune è l’esponente ed ex consigliere comunale Fabio Zanchetta, posizione condivisa anche dal consigliere comunale Mattia Donadel dopo che ieri la giunta ha emesso la delibera. A Mira i ragazzi coinvolti da questo processo di verticalizzazione sono 1.800. «Si potevano ascoltare di più i cittadini», dice Donadel, «il processo di partecipazione della giunta grillina anche in questo caso è stato deficitario. Si è deciso di fare due megaistituti all’inizio e poi si è proseguito fino alla fine con una delibera di giunta». Fabio Zanchetta rincara la dose: «A perderci in questa operazione di verticalizzazione forzata delle scuole sono tutti, sia le famiglie che il personale scolastico. Non si può procedere con l’accorpamento di tre istituti scolastici, va salvaguardata l’occupazione».(a.ab.)

martedì 27 novembre 2012

campa CAV...allo

magari proprio tuonare no... però un po' ci accaloriamo
Martedì 27 Novembre 2012

Il Gazzettino

Mozione urgente in consiglio di Bonetto

Autostrada più cara «Un salasso per Mira»

 
Luisa Giantin
Adeguamento della tariffa autostradale Padova-Villabona contro i «furbetti»: «una vera stangata per i residenti dei Comuni della Riviera, Mira compresa». L'annuncio di Cav, la società che gestisce il Passante e l'autostrada Padova Venezia, che da gennaio la tratta Padova - Mestre verrà uniformata a 2,90 centesimi anziché 70 centesimi come era la tratta Mirano - Padova, ha suscitato non poche polemiche in Riviera del Brenta. Da anni si parla di liberalizzare il tratto Padova - Mestre per alleggerire il traffico lungo l'ex Statale 11 - Padana e questo rientrava anche negli accordi tra Comuni, Provincia, Regione e Cav per la realizzazione del Passante. L'aumento ora suona di beffa. «Una misura - tuona Alessio Bonetto capogruppo della civica Noi per Mira - che rappresenterebbe una colossale ingiustizia e comporterebbe un aggravio economico ingiustificato (una vera e propria stangata) per i residenti dei comuni della Riviera del Brenta e del Miranese, che utilizzano il casello di Vetrego per andare dalle e alle proprie abitazioni. Un salasso - puntualizza il capogruppo - soprattutto per quelli di Mira, Mirano e Dolo che non hanno alternative possibili». Bonetto ha presentato una mozione urgente da discutere anche questa sera martedì in consiglio comunale. «Spero - dice Bonetto - che il sindaco si attivi con i vari Comuni e le altre istituzioni, presso gli enti preposti per bloccare in tutti i modi questa misura e individuare delle alternative perchè si tratta di tariffe inique e non dovute».


lunedì 26 novembre 2012

e paga pantalon...

Abbiamo recentemente appreso dalla stampa la notizia sottoriportata, ossia arriva un bel rincaro sulla tratta autostradale Venezia-Padova, in particolare la tratta Villabona-Mirano, sarà equiparata alla tratta Mirano- Padova, questo per scoraggiare i "furbetti" che usavano il tornello di Vetrego per risparmiare sul pedaggio, ma ancora una volta penalizzando i cittadini della Riviera. Anziché mantenere il passato impegno di liberalizzare la tratta Padova Est-Villabona (intervento che davvero drenerebbe via traffico dalla Riviera, senza necessità di grandi interventi), si va nella direzione opposta, sopratutto si prendeno decisioni che hanno ricadutie per i residenti, senza aver già pensato alle contromisure, ancora una volta la Riviera e i suoi cittadini sono cornuti e mazziati. Sapranno gli enti locali rivieraschi far almeno stavolta, fronte comune? Il nostro gruppo lo ha chiesto al Sindaco di Mira con una Mozione urgente in Consiglio, vedremo che succede.


Giovedì 22 Novembre 2012

Il Gazzettino


AUTOSTRADA Il presidente di Cav, Bembo: «Aumenti obbligatori, allo studio sconti per i pendolari»

Dieci chilometri, maxi stangata

Da gennaio rincari del 400% sulla Venezia-Padova. Sparisce il vantaggio di uscire e rientrare subito a Mirano

 
L’aumento ci sarà. E sarà un salasso: da 70 centesimi a quasi 3 euro. Per i pendolari che usano la Venezia-Padova (o viceversa) tutti i giorni, il rincaro peserà non poco sul bilancio domestico. «Aumenti in vista fino al 400% - tuona la Filt Cgil del Veneto - Non è possibile pensare solo alla cassa, non è equo verso il territorio, non risolve il problema del tornello a Vetrego». Alla Cav, la società che gestisce il Passante e il tratto autostradale che una volta era della Venezia-Padova, ma anche le tangenziali "aperte" dove si corre senza pagare, confermano e puntualizzano: «Sì, gli aumenti ci saranno - dice il presidente di Cav, Tiziano Bembo - ma non è un capriccio: l’adeguamento tariffario è dovuto, lo stabiliva già una delibera del Cipe». Dunque, si è stati fortunati? In un certo senso sì, perché mentre le altre società autostradali hanno già aumentato i pedaggi, la Cav è rimasta ferma. Il motivo è che c’era un convenzione ricognitiva che doveva essere registrata, cosa che è accaduta lo scorso febbraio: dal 2009 al 2012, dunque, i pedaggi sono rimasti fermi. E in questi tre anni c’è chi ha approfittato del "tornello" di Vetrego: uscita e rientrata immediata al casello di Mirano per risparmiare due euro. I pendolari (e non solo, perché ormai lo sanno anche i camionisti "foresti") hanno imparato lo stratagemma: visto che il tratto Mestre-Padova costa 2,90 euro, quello Mestre-Mirano è gratuito e quello Mirano-Padova viene tariffato 70 cent, basta uscire e rientrare a Mirano per risparmiare più di 2 euro a corsa. Una pacchia che finirà dal prossimo gennaio, perché con l’adeguamento tariffario uscire a Mirano o uscire direttamente a Mestre (o viceversa o Padova) sarà la stessa cosa, non ci sarà più alcuna convenienza. Va anche detto che la barriera di Villabona doveva sparire: doveva esserci l’arretramento a Mirano, ipotesi però "fisicamente" non fattibile perché rischiava di creare ingorghi e code. L’arretramento, dunque, sarà virtuale: fisicamente a Villabona, dal punto di vista delle tariffe a Mirano. Occhio: la liberalizzazione non sparirà, perché chi entrerà a Quarto d’Altino e uscirà a Dolo continuerà a non pagare niente. Anzi, è previsto che non dovrà neanche più ritirare il biglietto.
Resta il fatto che per i pendolari gli aumenti dei pedaggi e l’"abolizione" del tornello di Mirano/Vetrego sarà una mazzata. Quasi un paradosso, se si considera che si continua a parlare di città metropolitana, di integrazione di servizi tra Venezia e Padova e l’unico atto concreto, al momento, è l’aumento dei pedaggi per chi si muove all’interno di quella che dovrebbe essere la stessa città. «Questa vicenda - dice il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni - è la dimostrazione che la serve la città metropolitana: se ci fosse potrebbe dire la sua sulla gestione di questi servizi. Ma è anche un motivo in più per andare avanti e pensare a una razionalizzazione dei trasporti nell’ambito dell’area vasta».
Una buona notizia, comunque, c’è: pur con gli aumenti tariffari «obbligatori», il presidente di Cav Tiziano Bembo è deciso ad applicare uno sconto ai pendolari. Non è detto che ci riesca, ma Bembo, dopo la riunione convocata per domani a Roma dall’Ivca (Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali, ora incorporato al ministero) vuole convocare i sindaci della zona e le associazioni degli automobilisti. L’idea è di fare quel che già fanno alcune aziende di trasporto pubblico, ad esempio l’Actv, con gli abbonamenti dei lavoratori e cioè tariffe un po’ più basse.«So che sarà difficile - dice Bembo - ma dobbiamo riuscirci».


Ecco il testo della nostra mozione urgente presentata oggi 26 novembre:


 

Oggetto:     MOZIONE URGENTE Tariffa autostradale tratta Padova - Vetrego uniformata alla tratta  Padova - Villabona  


Premesso che

 
CAV ha annunciato che - per eliminare il fenomeno dei cosiddetti “furbetti”, (ossia coloro che escono e rientrano al casello di Vetrego per evitare di pagare l’intero pedaggio della tratta Padova - Mestre e viceversa) - la tariffa autostradale della tratta Padova - Vetrego sarà uniformata a quella della tratta Padova - Villabona, passando dagli attuali 70 centesimi a 2,90 euro;

          
                                                           constatato che

questa misura rappresenterebbe una colossale ingiustizia e comporterebbe un aggravio economico ingiustificato (una vera e propria “stangata”) per i residenti dei comuni della Riviera del Brenta e del Miranese,  che utilizzano il casello di Vetrego per andare dalle e alle proprie abitazioni - ed in primo luogo per quelli di Mira, Mirano e Dolo che non hanno alternative possibili - contravvenendo agli accordi a supporto della realizzazione del Passante, ossia l’arretramento della barriera di Villabona a Dolo e la “compensazione” per i territori interessati dal tracciato, attraverso la “liberalizzazione” del tratto autostradale Dolo - Mestre;

si invita 

il Sindaco ad  intervenire presso gli Enti preposti, in accordo tra i vari Comuni interessati e le altre Istituzioni, per bloccare questa misura annunciata e/o individuarne di alternative,  allo scopo di evitare comunque che i nostri cittadini siano costretti a pagare tariffe  inique e non dovute.

 


 

venerdì 23 novembre 2012

VERTICALIZZAZIONI e non solo...

é salito agli onori delle cronache il tema verticalizzazione degli istituti scolastici di Mira, se ricordate il nostro gruppo consiliare aveva presentato interpellanza in tempi non sospetti, il tempo per una discussione serena ci sarebbe stato, invece l'amministrazione ha preferito arrivare all'ultimo... DI NUOVO!!. In ogni caso  lunedì è convocata una commissione...

Convocazione 4^ Commissione Consiliare Permanente DIRITTI E POLITICHE SOCIALI, VOLONTARIATO, CULTURA, PUBBLICA ISTRUZIONE, SPORT, TURISMO, PARI OPPORTUNITA’ in data 26 NOVEMBRE 2012 - 1^ convocazione alle ore 17.30, in 2^ convocazione alle ore 18.30.
1. Informativa sulla proposta di dimensionamento degli Istituti scolastici del territorio.
2. Presentazione del CdA di SE.RI.MI.
3. Varie ed eventuali.

mercoledì 21 novembre 2012

Convocazione Consiglio Comunale di Mira




Il Consiglio Comunale è convocato in sessione ordinaria presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale per il giorno martedì 27 novembre 2012 alle ore 19.00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

1 Comunicazioni del Presidente del Consiglio.
2 Comunicazioni del Sindaco.
3 “Interpellanza raccolta differenziata dei rifiuti" pervenuta in data 29.08.2012 (prot. com. 25650) a firma dei Consiglieri Comunali Maurizio Barberini, Renato Martin, Fabio Zaccarin, Gabriele Bolzoni, Vilma Minotto, Francesco Sacco, Alessio Bonetto.
4 “Interrogazione urgente su avvio anno scolastico 2012 — 2013" pervenuta in data 31.08.2012 (prot. com. 25918) a firma del Consigliere Comunale Alessio Bonetto.
5 Interpellanza su " progetti di pubblica utilità" e "utilità sociale" pervenuta in data 03.09.2012 (prot. com. 26040) a firma del Consigliere Comunale Fabio Zaccarin.
6 Interpellanza relativa a "Realizzazione nuovo canile-rifugio centro benessere Animali a Mira" pervenuta in data 03/10/2012 (prot. com. 29586) a firma del Consigliere Comunale Mattia Donadel.
7 "Interrogazione per acquisire cassa di colmata D/E e adibirla a giardino Botanico" pervenuta in data 03/10/2012 (prot. com. 29672) a firma dei Consiglieri Comunali Vilma Minotto, Fabio Zaccarin, Francesco Sacco, Renato Martin, Maurizio Barberini, Gabriele Bolzoni, Alessio Bonetto, Mattia Donadel, Paolino D'Anna.
8 Interpellanza su "messa in sicurezza" tratto di Via Caltana, pervenuta in data 05/10/2012 (prot. com. 30020) a firma del Consigliere Comunale Fabio Zaccarin.
9 Mozione: Acqua Bene Comune, campagne "il mio voto va rispettato" e " ICE -Acqua Bene Comune" pervenuta in data 19/10/2012(prot. Com. 31853) a firma del Consigliere Mattia Donadel.
10 “Interpellanza relativa ai lavori di adeguamento della SR 11 nei comuni di Mira" e Venezia pervenuta in data 09/11/2012 (prot. com. 34006) a firma del Consigliere Comunale Mattia Donadel.
11 3a variazione al Bilancio di previsione per l'esercizio 2012 - Assestamento Generale.
12 Prima modifica al "Programma triennale delle opere pubbliche 2012/2014", all’"Elenco annuale 2012" e agli ulteriori investimenti 2012/2014".
13 Estinzione anticipata mutui Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.
14 Proposta di deliberazione di iniziativa consiliare avente per oggetto: "Eliminazione/riduzione dei gettoni di
14 presenza alle sedute del Consiglio e delle Commissioni consiliari" pervenuta in data 29/10/2012 (prot. 32780) a firma dei Consiglieri Paolino D'Anna, Alessio Bonetto, Francesco Sacco, Gabriele Bolzoni e Vilma Minotto.
15 Aggiornamento normativa del Regolamento Comunale per la disciplina delle attività di barbiere, acconciatore, estetista, tatuaggio e piercing.
16 Riconoscimento debito fuori bilancio derivante da Sentenza Giudice dì Pace di Dolo n. 7012012.
17 Modifica capo Il del vigente Regolamento Edilizio, art.li 3-4-5 relativi alla Commissione locale per il Paesaggio.
18 Piano di recupero denominato -Area Centrale di Mira Taglio- Approvazione modifica dello schema di convenzione.

martedì 20 novembre 2012

Città Metropolitana Il Consiglio Comunale di Padova decide

 

A Padova e a Venezia si lavora per organizzare la Città Metropolitana

A Mira e negli altri comuni della Riviera del Brenta si dorme!


Almeno lavorassero per costruire la Città della Riviera!

 

Il Corriere del Veneto

 LA FUTURA VE-PA

Sì all'unione con Venezia
Bocciato il referendum

Il consiglio comunale dà l'ok all'adesione alla Città metropolitana. Zanonato: avanti rapidi. Respinta la richiesta del centrodestra di sentire i cittadini

PADOVA - Tutto in soli 22 giorni. Prima, lo scorso 29 ottobre, la mozione approvata in consiglio comunale. Poi, una settimana fa, la delibera ratificata in giunta. Quindi, ieri sera, la stessa delibera discussa e votata nel «parlamentino» di Palazzo Moroni. Ventidue favorevoli e 11 contrari (con i medesimi numeri, ma a parti invertite, è stata invece bocciata la proposta di referendum tra i cittadini): Padova chiede ufficialmente al governo di entrare nella Città metropolitana di Venezia. Anzi, come si legge nel documento steso dal vicesindaco Ivo Rossi (Pd) e condiviso dalla maggioranza dell’aula, «di aderire alla Provincia di Venezia e alla conseguente trasformazione della stessa in Città metropolitana di Venezia».
Un modo, insomma, per rigettare il disegno dell’esecutivo Monti, che avrebbe disposto l’unione della provincia di Padova con quella di Treviso. Il confronto, che ormai da oltre un mese pare aver monopolizzato il dibattito politico all’ombra del Santo e non solo, dura poco più di tre ore. Molto meno rispetto alle previsioni, ma soltanto perché (d’accordo Pd, Idv, Lista Zanonato e Sel) la sinistra opta per il «contingentamento » degli interventi e così, ai vari gruppi consiliari, vengono concessi non più di 180 minuti totali. Il primo a prendere la parola è il sindaco Flavio Zanonato (Pd), che ammette subito comeil tempo per decidere sia effettivamente poco: «E’ vero. Il decreto che, per ora, stabilisce l’accorpamento della provincia di Padova con quella di Treviso, datato 5 novembre, deve essere trasformato in legge entro 60 giorni. Dunque - sottolinea Zanonato, reduce da diversi incontri con il collega lagunare Giorgio Orsoni e il ministro per la Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi - non abbiamo ancora molto tempo per provare a cambiare le cose, domandando di aderire alla Città metropolitana di Venezia. E’ vero, lo ripeto: dobbiamo fare abbastanza in fretta.
Ma è altrettanto vero che, dalle nostre parti, si discute invano di questi argomenti da quasi 40 anni. Mi riferisco sia alla VePa che alla PaTreVe. Addirittura, nel 2001, gli allora sindaci di Padova, Treviso e Venezia (Giustina Destro, Giancarlo Gentilini e Paolo Costa, ndr) annunciarono in pompa magna di aver raggiunto un accordo trasversale. Poi però tutto finì nel nulla. Adesso invece - dice ancora il sindaco - il tempo dei dibattiti e dei convegni è finito. Bisogna fare una scelta: provare ad andare con Venezia, che a prescindere sarà comunque Città metropolitana dal primo gennaio 2014, e giocare un ruolo da protagonisti in un’area che già esiste dal punto di vista geografico, economico, sociale e culturale; oppure - conclude Zanonato - fonderci con Treviso e formare una provincia con poteri ridotti rispetto a quelli attuali ». Dai banchi dell’opposizione (Pdl, Lega, Udc e Lista Marin), tanti rilanciano la proposta di un referendum consultivo: «Non posso pensare che il sindaco abbia paura di ascoltare il parere dei padovani - attacca Marco Marin (Pdl) - O, forse, avete proprio il timore che la stragrande maggioranza dei cittadini preferisca che Padova resti la capitale del Nordest piuttosto che venga inglobata da Venezia?
E, a proposito, lo sapete che a Venezia i servizi pubblici costano praticamente il doppio rispetto a Padova? E che la futura Città metropolitana di Venezia, cioè l’attuale Provincia di Venezia, ha debiti per 528 milioni di euro?». Tra il pubblico, ci sono anche il deputato leghista ed ex sindaco di Cittadella Massimo Bitonci e il segretario provinciale del Carroccio Roberto Marcato: «Che fine faranno gli altri 103 comuni padovani? - chiede il consigliere padano Mario Venuleo - E’ vero che, all’ultima conta, soltanto 15 si sono detti favorevoli a passare con Venezia? E tutti gli altri?». Un interrogativo cui, al momento, non è possibile rispondere.

Davide D’Attino

Il Gazzettino

Nuove province, il Consiglio smentisce
il governo: vogliamo stare con Venezia

Approvato il passaggio alla città metropolitana: 22 favorevoli
e 11 contrari. Bocciato referendum proposto dal centrodestra


 

PADOVA - Padova ha detto sì: ieri sera il Consiglio comunale ha approvato la delibera con cui la città chiede ufficialmente di entrare a far parte della Città metropolitana di Venezia. Il via libera è stato sancito dalla maggioranza di centro sinistra con 22 voti favorevoli, 11 contrari e due "non votanti".

Stop, invece, al referendum sostenuto dal centrodestra (11 i sì, 22 i no, un non votante), che però, come ha annunciato il segretario cittadino del Pdl Marco Marin, organizzerà ugualmente nei prossimi giorni una consultazione autogestita. Per il sindaco Flavio Zanonato si tratta invece di "una grande opportunità". Ma è stato un consiglio comunale-fiume, finito a tarda ora anche se già dal pomeriggio si cominciava a defilare il risultato.

«L'idea - ha ricordato il primo cittadino - era nata trent’anni fa e 11 anni fa gli allora sindaci Giustina Destro, Paolo Costa e Giancarlo Gentilini avevano firmato un accordo per far nascere la Pa.Tre.Ve. Di fatto la Città Metropolitana già esiste: si tratta di un’area vasta e confinante, legata da rapporti economici, culturali e da sistemi di mobilità che si influenzano a vicenda».

E un giudizio sull’opposizione Zanonato lo lancia via Twitter e lo riserva al segretario cittadino del Pdl Marco Marin che nel suo intervento aveva messo a confronto i dati della Provincia di Treviso con quelli di Venezia. «Marin con numeri insignificanti, non sa di cosa si sta parlando. Crede che sia meglio andare con Treviso perché diventiamo capoluogo». Marin che ha comunque insistito nel voler continuare la consultazione popolare.

Il percorso che potrebbe portare ad una città metropolitana allargata ha subito un’accelerata negli ultimi mesi. Il 6 luglio è stato varato il decreto che istituisce le città metropolitane e sopprime le province del relativo territorio".

In Veneto si salvano Verona, Vicenza e Venezia in quanto città metropolitana (entra in funzione dal primo gennaio 2014). Saltano le altre. Gli Enti locali hanno tempo fino al 31 ottobre per inviare a Roma richieste di modifica. Ma entra in gioco il consiglio regionale che decide di chiedere che venga lasciato tutto così com’è: restano le province di Padova, Treviso, Verona, Vicenza, Belluno e Rovigo, oltre naturalmente a Venezia trasformata in città metropolitana.

Il Comune di Padova annuncia di aderire alla Città metropolitana di Venezia. Altri tre Comuni la seguono: Cadoneghe, Abano e Montegrotto Terme. Nei giorni seguenti i consigli comunali votano a favore del passaggio alla "Grande Venezia". Idem Rubano, Villanova, Massanzango, Trebaseleghe. Anche Treviso si dirà favorevole ad un percorso a tre verso la PaTreVe, progetto risalente agli anni ’90. A questo punto mancava solo il capoluogo.

Ma i giochi non sono ancora fermi. Il governo rende note le sue decisioni: il Veneto passa da 7 a 5 province: restano solo Vicenza, che rispettava i parametri, e Belluno, salvata per la sua "specificità"; la provincia di Treviso viene accorpata con Padova e Rovigo con Verona; poi c’è la città metropolitana di Venezia. Il ministro Patroni Griffi però fa sapere: «Se dal territorio verranno proposte differenti o nuove, proposte condivise dalle istituzioni locali e soprattutto che sappiano guadagnarsi la maggioranza parlamentare, il governo non ha alcuna preclusione». Ieri (forse) l’ultimo atto. (r.n.e.)
Martedì 20 Novembre 2012 

giovedì 15 novembre 2012

Questo servirebbe molto più dell'Idrovia

  per ridurre il rischio idraulico anche nella bassa padovana....

Raccolta firme per il bacino di laminazione anti alluvione a Caldogno

È possibile sottoscrivere la lettera-petizione al Presidente del Consiglio dei Ministri.

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BACINO DI LAMINAZIONE ANTI ALLUVIONE A CALDOGNO
SERVONO PROCEDURE D'URGENZA

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,
Signor Presidente della Regione Veneto
,
dopo la devastante alluvione causata dal fiume Bacchiglione l’1 novembre 2010 che ha sommerso di fango e acqua il territorio veneto danneggiando migliaia di persone e bloccando centinaia di aziende in particolare nei territori del Comune di Vicenza e del Comune di Caldogno, dopo l’esondazione sfiorata del 23 dicembre 2010, domenica 11 novembre 2012 un’altra volta i cittadini che vivono nei territori attraversati dal fiume hanno rischiato una nuova alluvione. E’ stata scongiurata un’esondazione piena ma si sono registrati ampi allagamenti in alcune aree del territorio e nuovi danni.
Per scongiurare il rischio di una nuova alluvione è assolutamente necessario che venga realizzato il bacino di laminazione nel Comune di Caldogno che a unanime parere di tutti gli esperti (Regione Veneto, Protezione civile e Genio civile) è l’unica opera in grado di superare lo stato di emergenza permanente con cui sono costretti a convivere i cittadini di un ampio territorio che non comprende solo i Comuni di Vicenza e di Caldogno, ma anche tutti coloro che si trovano a valle fino allo sbocco sul mare del fiume.
Il bacino di laminazione risulta già progettato dalla Regione Veneto e integralmente finanziato. E’ notizia di pochi giorni fa che la Corte dei Conti ha autorizzato gli stanziamenti per realizzare l’opera al commissario straordinario di Governo per il superamento dell’emergenza alluvione, il Prefetto di Verona Perla Stancari, che conclude il suo mandato il prossimo 30 novembre.
In attesa di una risoluzione della trattativa sugli indennizzi tra i proprietari dei terreni e la Regione, che ci auguriamo si concluda al più presto, facciamo presente al Governo la nostra enorme preoccupazione per la tempistica di realizzazione dell’opera che, con procedure ordinarie, prevede anni di attesa e impone ai cittadini di un ampio territorio di vivere nell'incubo dell'alluvione.
Per fare in modo che il bacino di laminazione venga realizzato nei tempi più stretti possibili, chiediamo al Governo il conferimento al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di poteri commissariali speciali, con poteri di deroga alle procedure per esproprio, appalto e attuazione delle opere, finalizzati specificatamente alla realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno, come avvenuto per altre infrastrutture di vitale importanza per l’Italia. In questa eventualità ricordiamo che è stata già dichiarata dai sindaci dei Comuni di Vicenza e di Caldogno la disponibilità ad assumere un ruolo di sub commissari a supporto dell’azione del commissario Zaia in virtù della profonda conoscenza dei problemi del territorio e delle esigenze delle comunità che sono di grande importanza per velocizzare l’iter.
Signor Presidente, non possiamo più aspettare. Dalla realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno dipendono il futuro di un intero territorio e la vita di tutte le persone che ci abitano e ci lavorano.
Firme:
Sindaco di Vicenza, Achille Variati
Sindaco di Caldogno, Marcello Vezzaro
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mercoledì 7 novembre 2012

nemo profeta in patria...

E proprio il caso di dirlo che non siamo profeti in patria, ma fuori, molti fatti ci danno ragione.
Ricordate in campagna elettorale,quando proponevamo di promuovere un accordo Comune-Regione, per la possibile di avere in gestione le stazioni di Mira Buse e Marano, sottraendole all'abbandono e facendone centri di socialità che le nostre vivaci associazioni comunali sicuramente saprebbero trasformare in luoghi vivi e vitali? Lo abbiamo rilanciato anche durante la discussione in Consiglio sulle linee di mandato. La cosa non è stata granché badata. Oggi leggiamo che Vittorio Veneto ha avuto la nostra stessa idea (per una sua stazione ovvio) e l'ha portata a compimento (per i dettagli si legga qui http://www.renatochisso.it/index.php/2012/11/05/alla-comunita-di-vittorio-veneto-parte-della-stazione-ferroviaria-firmato-il-contratto-di-comodato-duso/). Lo abbiamo segnalato al Sindaco di Mira, sperando che stavolta capisca l'opportunità e promuova un accordo simile anche per Mira.

E poi sulla città metropolitana.... noi abbiamo sempre parlato di sfida, opportunità, occasione, il M5S di Mira ha risposto, come la Lega locale, con una chiusura ideologica, campanilistica, settaria, con una sorta di antivenezianità che non ci appartiene. Ebbene, intanto Verona cerca di creare con Vicenza una sua area metropolitana, capendo che, da domani,  è meglio essere metropolitani che provinciali, mentre Padova  e i suoi comuni circostanti e pure la Padana Treviso, rilanciano l'allargamento della città metropolitana, andando a rilanciare con forza la trentennale idea della PaTreVe, prendendo atto che la città metropolitana c'è già, ma senza governo e che stare in questo contenitore è un'opportunità, da costruire, certo, ma sempre opportunità. Questo ha, ovviamente, spiazzato quei comuni che hanno ben pensato di "fuggire altrove", rivelando la piccineria della loro classe di governo e, ancor più, dimostrato la scarsa lungimiranza di chi ha detto dei no velleitari e ipocriti. 

Infine, ricordate il nostro ragionamento sulla necessità di superare la frammentazione rivierasca per costruire un soggetto comunale più forte, che con economie di scala sappia offrire un governo vero a questo territorio, rilanciarne le potenzialità, garantire servizi? Orbene, mentre qui si cincischia, in Polesine di fa, sovvertendo gli stereotipi sull'indolenza "meridionale". Un po' di comuni, Costa di Rovigo, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Fratta Polesine, Arquà Polesine, hanno iniziato un serio cammino per diventare una sola cittadina (sarà di 12mila abitanti, meno della nostra Oriago), che potrebbe chiamarsi Civitanova Polesine. Questo perché si sono resi conto che solo soggetti istituzionali di una certa dimensione possono davvero far fronte alle sfide odierne. Immaginate cosa potrebbe significare se un giorno fossimo cittadini di una sola città, magari una Villagranda di Brenta? Certo che se rimaniamo a guardarci l'ombelico....

martedì 6 novembre 2012

 

Vi ricordate quando in campagna elettorale noi lo proponemmo per le nostre stazioni?

Alla comunità di Vittorio Veneto parte della stazione ferroviaria: firmato il contratto di comodato d’uso


Vittorio Veneto (Treviso), 5 novembre 2012 – Una parte consistente della stazione ferroviaria di Vittorio Veneto, aree e fabbricati, sarà utilizzata a servizio della comunità locale per finalità istituzionali e come sede di associazioni. E’ questo il significato del Contratto di Comodato sottoscritto questa mattina tra l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, il sindaco Antonio Da Re e Mauro Nicoletti responsabile Nord Est di Ferservizi per Rete Ferroviaria Italiana.
Il contratto in questione è il secondo stipulato nel Veneto, alla luce dell’intesa tra Regione e RFI sottoscritta nel 2010 per la “restituzione” in uso di edifici ferroviari dismessi e non presidiati.
“Rendiamo un servizio ai cittadini – ha ricordato Chisso – e nello stesso tempo diamo una finalità collettiva a strutture per le quali altrimenti si rischia un rovinoso abbandono, come sempre accade quando l’uomo non presidia più i luoghi della vita e del lavoro e li lascia sé stessi. Per questo abbiamo voluto aprire la porta ad un riutilizzo che sia utile a tutti e sostanzialmente a costo zero”.
In cambio dell’utilizzo in comodato di parte della stazione, infatti, il Comune non pagherà alcun canone, ma si impegna alla manutenzione ordinaria e straordinaria, alle spese di risanamento e a quelle occorrenti per l’uso dei beni. RFI non pagherà dal canto sua il tributo sui rifiuti e le sarà restituite le somme versate al Comune a titolo di IMU. La Regione potrà valutare la possibilità di finanziamenti per la realizzazione di interventi di ristrutturazione, adeguamento e messa a norma degli immobili, interventi che dovranno comunque avere il benestare di RFI.
La consegna degli immobili avverrà mediante apposito verbale sottoscritto da Comune RFI. Il contratto è stato stipulato senza determinazione di durata, fermo restando che per esigenze di servizio RFI potrà chiedere la restituzione di tutti o di parte dei beni ceduti in comodato.
Il comodato riguarda porzione del fabbricato viaggiatori, le aree in adiacenza allo stesso, porzione dell’ex scalo merci e del piazzale interno: spazi che si aggiungono a quelli già in uso al Comune che vi ha realizzato un parcheggio ad uso pubblico.