Il Consiglio comunale è il luogo dove la città dibatte, con limpidezza e dove si dovrebbe fare un confornto costruttivo, chi lo presiede dovrebbe capirlo.... o no?
Sabato 16 Febbraio
2013
Il Gazzettino
«Giuliato inadeguata, toglietele l’incarico»
Mira. Mozione di
sfiducia dei consiglieri dell’opposizione contro la presidente del Consiglio
Luisa Giantin
«La Presidente del consiglio comunale Serena Giuliato è
inadeguata al ruolo che ricopre, priva di quell'imparzialità e autonomia che il
suo ruolo chiede». A scriverlo nero su bianco sono i consiglieri comunali
all'opposizione del Pd (Renato Martin, Fabio Zaccarin, Maurizio Barberini,
Gabriele Bolzoni e Vilma Minotto, Francesco Sacco); il capogruppo del Pdl
Paolino D'Anna e il capogruppo dimissionario di Noi per Mira Alessio Bonetto,
ossia un quinto dei componenti del consiglio, che ieri mattina hanno
protocollato la mozione di sfiducia alla presidente del Consiglio con richiesta
di revoca dell'incarico. A rafforzare la posizione dell’opposizione anche i segretari
comunali del Pdl Iacopo Carraro e del Pd Cristian Rosteghin. «La vicenda
dell'assessore incinta Roberta Agnoletto, verso la quale la presidente Giuliato
si è fatta portavoce delle intenzioni del sindaco Maniero di revocarle le
deleghe - spiegano i consiglieri all'opposizione - conferma e rafforza lanostra
idea. In realtà l'inadeguatezza della Giuliato e la sua mancanza di
imparzialità erano evidenti già prima». La legge attribuisce al Presidente del
Consiglio Comunale un «ruolo di garanzia» delle prerogative del Consiglio quale
organo di «indirizzo e controllo» sull'operato del Sindaco e della Giunta. Ma
per i consiglieri la Giuliato non è all'altezza del ruolo e nella mozione
citano episodi e circostanze avvenuti negli otto mesi di amministrazione. «La
Giuliato - accusano Pd e Pdl nella mozione - ha dimostrato in maniera ripetuta,
sistematica ed inequivocabile, dal momento della sua elezione ad oggi, di
essere del tutto inadatta al ruolo di Presidente del Consiglio, in quanto. Non
riesce ad esercitare con padronanza ed equilibrio l'incarico per garantire il
regolare ed efficace funzionamento dei lavori dell'organo che presiede». In
particolare i consiglieri citano due episodi «esemplari», le assemblee
consiliari del 15 ottobre 2012 e del 9 gennaio interrotte ripetutamente dalle
proteste di un gruppo cittadini. La Giuliato è del tutto priva
dell'imparzialità e dell'indispensabile autonomia dal M5S, dal Sindaco e Giunta
che il ruolo del Consiglio richiede - incalzano i consiglieri all'opposizione -
e per questo chiediamo che le venga revocato l'incarico e che si provveda alla
nomina di un altro presidente del Consiglio".
chi è che diceva ME NE FREGO!?
Sabato 16 Febbraio
2013
Corriere del Veneto
Assessore incinta cacciata Grillo benedice Maniero
«Vai avanti e fregatene»
A Mira sit in,
proteste e mozioni di sfiducia
Monica Zicchiero
MIRA (Venezia) - Alla fine è
stato Beppe Grillo a prendere in mano le redini. Con due telefonate e un paio
di consigli ben assestati ha rassicurato la maggioranza 5 Stelle di Mira,
bersagliata dopo il «licenziamento» deciso dal sindaco Alvise Maniero dell'assessore
all'Ambiente in gravidanza Roberta Agnoletto. «Andate avanti facendo ciò che
ritenete sia giusto - ha detto l'altra sera in teleconferenza alla riunione di
maggioranza - E fregatevene di quello che scrivono i giornali». E infatti il
giorno dopo in Municipio c'è l'atmosfera di una bufera già dimenticata:
corridoi deserti, il sindaco assente per motivi personali, nessun assessore in
ufficio eccetto il vicesindaco Nicola Crivellaro.
La scarsa presenza fisica negli uffici è il motivo ufficiale del rimpasto,
ripete da giorni il Movimento, e della sostituzione di tre dei quattro
assessori part time: Roberta Agnoletto, Michele Gatti (Bilancio) e Orietta
Vanin (Istruzione). In Municipio non si muove foglia, sembrerebbe tutto
dimenticato. Ma poi al protocollo arriva una mozione di sfiducia per la donna
che ha comunicato il licenziamento alla Agnoletto, la presidente del consiglio
Comunale Serena Giuliato. Fedelissima del movimento e tra le fondatrici, per
sette consiglieri d'opposizione è «inadeguata e partigiana». E fuori dalla
finestra sventolano le bandiere di Rivoluzione Civile. E' un sit-in che chiede
le dimissioni di Maniero. Un altro ci sarà domani, organizzato dalle donne di
sinistra, del Pd e di Sel contro le discriminazioni. «Mira si sta accorgendo
della differenza tra propaganda e realtà - assicura Sebastiano Bonzio,
segretario provinciale di Rifondazione - Dicono di no, ma hanno fatto fuori
l'assessore perché era incinta e i due colleghi di giunta che la sostenevano:
una decisione sessista al quadrato. Rimossi perché critici? Rimpastucci e
incarichi con i bilancini come nella vecchia politica. Il movimento ha un
deficit di democrazia, ecco perché abbiamo accolto Favia in Rivoluzione
Civile». «Ma no, abbiamo un carico di lavoro enorme e bisogno di assessori a
tempo pieno - ribatte il vicesindaco Crivellaro ricevendo i manifestanti - E
una donna dopo il parto non so quanto tempo possa dedicare
all'amministrazione».
Ecco il punto. «Il movimento dice che di politica non si deve vivere», sorride
l'assessore Gatti, uno di quelli con un piede fuori. Quando arriva i dipendenti
lo salutano per nome e gli danno del tu, l'hanno conosciuto da bambino che
scorazzava tra i corridoi del Municipio, il padre assessore socialista della
giunta di Roberto Marcato (ex Ds). Le opposizioni - Pd, Pdl e Noi per Mira -
sono già in lutto «perché lui è l'unico con cui si può parlare. Gli altri sono
una setta». «Mi lusinga - sorride lui - il mio lavoro è apprezzato e se vado
via lo farò a testa alta. Ma non mi faccio togliere le deleghe: sarà un
divorzio consensuale. Riconosco che la maggioranza 5 Stelle a Mira ha una
incapacità di ascolto delle opposizioni, ha fatto scelte sbagliate e può cadere
nella rappresentazione della setta».
Perché fuori dall'idea non sono accettate variazioni sul tema. La Agnoletto,
per esempio, aveva sollevato obiezioni sull'idea della raccolta porta a porta
dei rifiuti dopo che Veritas le aveva detto: «Si può fare, ma costa tre volte
tanto il sistema a calotta con la chiave». «Sistema che funziona benissimo,
l'ho fatto io ed è l'unico in vigore», sottolinea l'ex assessore all'Ambiente
Maurizio Barberini. Ma l'assessore all'Urbanistica Luciano Claut insiste con il
porta a porta. Pare sia lui il prossimo candidato al referato all'Ambiente.
«Diciamo che il giudizio dei fondatori del movimento come Claut, la Giuliato e
Maniero pesa molto», ammette Gatti. Nulla di nuovo, dunque, rispetto ai vecchi
partiti dagli ultimi arrivati dicono: «ragazzo, mettiti in coda». «E' difficile
trovare qualcosa di nuovo dopo pochi mesi di amministrazione. Il giudizio lo
daranno gli elettori alle politiche: vediamo se a Mira ci sarà l'annunciato
exploit di 5 Stelle», dice Gatti.
Se l'assessore in gravidanza è diventata un simbolo, la presidente del
Consiglio Giuliato che le ha ha comunicato la buonuscita ora è il parafulmine:
«inadeguata, partigiana, inadatta al ruolo di garante», recita la mozione di
sfiducia peesentata ieri da Fabio Zaccarin con altri 5 consiglieri Pd e Paolino
D'Anna del Pdl.
Domenica 17 Febbraio
2013
Il Gazzettino
L’opposizione fa le
pulci alla Giunta Maniero dopo l’operazione Agnoletto
Mira, ora è caccia alle assenze
Il Pd ironizza: «Gli
assessori Claut e Crivellaro sono mancati tre volte, via anche loro?»
Luisa Giantin
Manifestazione «A sostegno dei diritti delle donne» questa
mattina, alle 10 in municipio a Mira e intanto sono in molti a far le pulci
alla giunta di Alvise Maniero. Se da un lato infatti si attende, a giorni, il
rimpasto di giunta annunciato dal sindaco Alvise Maniero a soli 9 mesi dalla
sua elezione dall'altro non si placano le polemiche attorno all'annuncio della
revoca delle deleghe dell'assessore incinta Roberta Agnoletto e successivamente
a quelle degli assessori Oriana Vanin e Michele Gatti. Questa mattina di fronte
al municipio di Mira il neonato comitato mirese «Usciamo dal silenzio» sulla
scia dell'iniziativa internazionale del 14 febbraio, «Non ballo da sola - Basta
al femminicidio e alla violenza contro le donne» ha organizzato una
manifestazione a sostegno dei diritti delle donne alla quale hanno aderito
molte forze politiche di Mira, tra questi il Pd, il Pdl e Noi per Mira, Sel e
altri. «Siamo consapevoli che non è la gravidanza dell'assessore Agnoletto il
vero motivo del suo siluramento da parte del sindaco Maniero - ha commentato il
consigliere comunale dimissionario Alessio Bonetto - sono le beghe, gli scontri
e le incapacità presenti nel gruppo che oggi governa Mira la vera causa. Beghe
interne che bloccano l'attività solo a danno dei cittadini di Mira. Ma
riteniamo non tollerabile che proprio in questi scontri intestini si debba
usare come alibi, come scusante e come pretesto la gravidanza di una donna, questo
perché si lancia un messaggio estremamente pericoloso». Nel frattempo dopo
l'annuncio del sindaco di Mira Alvise Maniero che intende rinnovare la giunta
avendo bisogno di «assessori full time e non part time che si mettono al
servizio dei cittadini» si è scatenata la ricerca delle effettive presenze
nelle riunioni di giunta e nei consigli comunali dei sei assessori della giunta
di Maniero. «Da inizio mandato nelle assemblee consiliari gli assessori Luciano
Claut e Nicola Crivellaro sono stati assenti, entrambi, tre volte - spiega
Fabio Zaccarin consigliere comunale del Pd a Mira - l'assessore Gatti due volte
e l'assessore Agnoletto solo una. Da inizio giugno al 12 febbraio alle riunioni
di giunta l'Agnoletto è stata assente 13 volte, Claut 9, Crivellato 4, Vanin 6,
Gatti 2, Maniero 2 e Spolaor 2 che però ha iniziato il 18 dicembre. «Claut è
forse incinto? - commenta Zaccarin - Visti i dati sulle presenza verrebbe da
pensare che dopo l'Agnoletto Claut sarà forse il prossimo».
Lunedì 18 Febbraio
2013
Il Gazzettino
Le donne escono dal silenzio: «Basta con le violenze»
Mobilitazione davanti
al municipio di Mira. Il caso dell’assessora incinta "licenziata"
continua a dividere
Luisa Giantin
MIRA - Poesie e testimonianze di donne che subiscono
violenze, fisiche ma anche psicologiche, ieri mattina di fronte al municipio di
Mira. C'erano oltre un centinaio di donne, ma anche diversi uomini, alla
manifestazione organizzata dal neonato comitato «Usciamo dal silenzio» per dire
no ad ogni forma di violenza contro le donne in casa, per strada, nei luoghi di
lavoro e «nelle stanze della politica e dell'amministrazione». La performance
dell'artista Michela Mocchiutti che, accompagnata da un sottofondo musicale, ha
letto poesie e testimonianze di donne vittime di violenze ha aperto la
manifestazione alla quale sono intervenute numerose donne impegnate nella
politiche e nel sindacato. Presenti diverse candidate alle prossime elezioni
politiche ma anche consigliere comunali del Pd di comuni vicini a Mira, Mestre,
Spinea e Mirano. «Un segnale forte - hanno spiegato - che va oltre il singolo
caso accaduto a Mira all'assessore incinta Agnoletto ma che, sulla scorta del
flash mob del 14 febbraio »Non ballo da sola" vuole difendere i diritti di
tutte le cittadini, e cittadini". Una manifestazione alla quale hanno
aderito molte forze politiche di Mira tra le quali Sel, il Pd, e la civica Noi
per Mira ma anche le Donne Spi Cgil e la Cgil stessa. L'attenzione è sempre
puntata sull'assessore di Mira Roberta Agnoletto , incinta, alla quale il
sindaco ha comunicato, in modo poco ortodosso, che intendeva revocarle le
deleghe. Le motivazioni però divergono. Secondo la Agnoletto perché è incinta
secondo invece sindaco Alvise Maniero perché «poco presente, avendo un incarico
di assessore part time» ma sul cui lavoro ha affermato che non c'è «nulla da
dire, anzi». Il sindaco sembra comunque intenzionato a revocare comunque, forse
già nell'arco di una decina di giorni, le deleghe anche ad altri due assessori,
sempre con incarico part time, Michele Gatti (Bilancio, Protezione Civile e
Personale) e Orietta Vanin (Politiche Educative e Pari Opportunità). Giovedì
prossimo nel frattempo è stato convocato il consiglio comunale mentre sulla
presidente dell'assemblea pende, da qualche giorno, una mozione di sfiducia
presentata da 7 consiglieri comunali all'opposizione per «inadeguatezza» e
«priva dell'imparzialità prevista per il ruolo che ricopre».