giovedì 31 gennaio 2013

NULLA!

Sulla questione aumento dei pedaggi della tratta autostradale Padova-Vetrego, l'ammnistrazione comunale non ha fatto NULLA, nonostante una mozione del Consiglio, approvata all'unanimità (PROPOSTA DA NOI!), nonostante i pronunciamenti di altri Consigli, questa amministrazione non ha fatto NULLA (solo un incontro andato a vuoto con Mirano, ci ha riferito il viceré Claut)! non si è vista con i Sindaci della Riviera per esprimere una posizione unitaria (sebben ci sia stata una conferenza dei sindaci nel mezzo), non ha scritto a CAV, non ha sentito la Regione, NIENTE!!!  E ce l'hanno pure detto in faccia in commissione. BRAVI, BRAVI, perché non scrivere anche questo sui volantini che come maggioranza state facendo girare sui vostri mirabolanti primi sei mesi? Dove, degni della miglior scuola di propaganda, vi appuntate al petto medaglie al merito, su cose che succedono MENTRE ci siete voi, ma non PERCHE' ci siete voi?
Un'amministrazione si misura in atti. I vostri sono pochi. Basti guardare al consiglio del 1 febbraio, su 13 punti, 10 sono interpellanze/proposte di minoranza, i vostri punti sono 1 debito fuor di bilancio, 1 delibera dovuta per motivi normativi e un intervento di epoca Carpinetti. Siete stati Pesati, siete stati misurati e quant'è vero il mondo, siete stati trovati mancanti. Assai.

giovedì 24 gennaio 2013

Convocazione Consiglio Comunale di Mira

1833 Il Municipio di Gambarare, di Mira dal 28.11.1867


Il Consiglio Comunale è convocato in sessione ordinaria presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale per il giorno venerdì 1 febbraio 2013 alle ore 19.00. per la trattazione dei seguenti argomenti:

1  Comunicazioni del Presidente del Consiglio.
2  Comunicazioni del Sindaco.
3  ODG Pilkington.
4 "Interrogazione per acquisire cassa di colmata D/E e adibirla a giardino Botanico" pervenuta in data 03.10.2012 (prot. 29672) a firma dei Consiglieri Comunali Vilma Minotto, Fabio Zaccarin, Francesco Sacco, Renato Martin, Maurizio Barberini, Gabriele Bolzoni, Alessio Bonetto, Mattia Donadel, Paolino D'Anna.
5  Interpellanza relativa a "Realizzazione nuovo canile-rifugio centro benessere Animali a Mira" pervenuta in data 03/10/2012 (prot. 29586) a firma del Consigliere Comunale Mattia Donadel.
6  Interpellanza relativa ai lavori di adeguamento della SR 11 nei comuni di Mira e Venezia pervenuta in data 09/11/2012 (prot. 34006) a firma del Consigliere Comunale Mattia Donadel.
7 "Interpellanza urgente su Convenzione Società Sportive" pervenuta in data 4/01/2013 prot. 402/13) a firma dei Consiglieri Comunali Vilma Minotto, Renato Martin, Mattia Donadel, Alessio Bonetto, Francesco Sacco
8 Proposta di deliberazione di iniziativa consiliare avente per oggetto "Eliminazio-ne/riduzione dei gettoni di presenza alle sedute del Consiglio e delle Commissioni consiliari" pervenuta in data 29/10/2012 (prot. 32780) a firma dei Consiglieri Paolino D'Anna, Alessio Bonetto, Francesco Sacco, Gabriele Bolzoni e Vilma Minotto.
9 «Proposta di Legge Regionale d'iniziativa del Consiglio Comunale di Mira "per la riconversione ecologica dell'economia" ai sensi dell'art. 20 comma 2 dello Statuto della Regione del Veneto e ai sensi dell'art.9 della legge Regionale 1/1973» presentata in data 04/12/2012 (prot. 37403) dal Consigliere Mattia Donadel.
10 Istituzione e nomina Commissione di Controllo o Garanzia.
11 Approvazione regolamento sul sistema dei controlli interni e sulla trasparenza delle cariche elettive e di governo.
12 Riconoscimento debito fuori bilancio derivante da sentenza Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto n. 1563 del 13.10.2011.
13 Progetto per l'asfaltatura di una strada laterale di Via Risorgimento con costruzione della rete di acque bianche, predisposizione della pubblica illuminazione e costruzione di un collegamento idraulico By-pass - Progetto preliminare e conseguente Adozione di Variante parziale al PRG ai sensi comma 4^ lett. f) art. 50 LR 61/85.

martedì 22 gennaio 2013

questioni serie

La riperimetrazione del SIN e l'attuazione del nuovo accordo sulle bonifiche, con procedure più snelle, sono passi importanti per il tanto atteso rilancio dell'area di Porto Marghera.

Mercoledì 23 Gennaio 2013

La Nuova Venezia

SITO DI INTERESSE NAZIONALE

Pieno accordo sui nuovi limiti dell’area da bonificare

MARGHERA Pieno accordo tra Comune di Venezia e Regione sulla proposta di una nuova perimetrazione del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Porto Marghera che cancella dal perimetro del sito da bonificare aree urbane di Mestre (comprese tra via Torino e viale San Marco) della laguna e dei canali portuali. Il Sin sarà circoscritto alle sole aree industriali, con l'esclusione delle aree agricole, residenziali, verdi e commerciali. L’assessore alla Legge Speciale, Renato Chisso, ha consegnato la proposta della nuova perimetrazione al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che dovrà ora convocare un Conferenza di Servizi per valutarla e metterla in vigore con un apposito decreto. «La precedente delimitazione del Sin da bonificare», ha ricordato Chisso «era stata definita nel 2000, in un contesto di conoscenze ambientali completamente diverso da quello oggi esistente. Così abbiamo elaborato la nuova delimitazione coinvolgendo Provincia e Comune, Magistrato alle Acque, Porto, Arpav e Autorità di Bacino. Con la nuova perimetrazione i procedimenti di indagine e di eventuale risanamento ambientale saranno ricondotti alla competenza della Regione, con la conseguente accelerazione dell'iter amministrativo che garantirà un più rapido riutilizzo delle aree in condizioni di sicurezza e faciliterà il rilancio delle aree per usi produttivi e lo scavo dei canali portuali». L’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, conferma: «Abbiamo lavorato insieme alla Regione e agli altri enti a questa proposta che ridefinisce meglio i confini tra centro abitato e area industriale, in modo da concentrare gli sforzi sulle aree in cui intervenire più urgentemente e, aspetto non secondario, di rafforzare le competenze degli enti locali e della Regione. Renderebbe, infine, possibile restituire ambiti importanti alle attività della pesca, oggi in gravissima crisi anche per questa carenza di spazi. Confidiamo, quindi, che il ministero accolga questa proposta che esprime la visione di Comune, Provincia e Regione, che su questi temi stanno da tempo lavorando insieme raggiungendo così importanti risultati per Marghera».(g.fav.)

attenzione ai matti...

E intanto su un tema strategico, l'Amministrazione di Mira metta la testa sotto la sabbia invece che mettersi in gioco.

Mercoledì 23 Gennaio 2013

Il Gazzettino

MIRA

«Porto offshore? Il sindaco soffre di delirio onirico»
MIRA «Noi forse siamo affetti da schizofrenia, ma il sindaco soffre di delirio onirico». Botta e risposta tra i consiglieri di minoranza a Mira e il sindaco Alvise Maniero sul voto al progetto del Porto. Alle proteste delle minoranze (Pd, Pdl e Noi per Mira) escluse dal dibattito e dalle scelte sul Porto Offshore il sindaco ha replicato che le opposizioni mostrano comportamenti schizofrenici.
«In quale delirio onirico si è sognato di aver fatto una commissione sul Porto - chiede al sindaco Alessio Bonetto capogruppo di Noi per Mira. - E sopratutto con che coraggio dice che non interloquiamo? Se non ci fossero le minoranze, commissioni e consigli sarebbero solo dei gran momenti di vuoto e silenzio».
Dura anche la reazione del capogruppo del Pdl Paolino D'Anna. «Bisogna avere rispetto per coloro che soffrono di questa patologia e non scherzarci su - osserva - La schizofrenia è una forma di malattia psichiatrica caratterizzata da alterazioni del pensiero, del comportamento e dell'affettività, allucinazioni e deliri paranoidi, e temo che il sindaco qualche sintomo di questo tipo lo dimostri. Ricordo che a Mira le commissioni vengono convocate di rado e che le opposizioni hanno sempre formulato domande, ciò che non arrivano invece sono le risposte da parte della maggioranza».
Lapidario il commento di Fabio Zaccarin (indipendente Pd): «Siamo in presenza di un'altra prevaricazione dei diritti elementari dei rappresentanti della comunità da parte di questa strana amministrazione. Ormai non si tratta più dell'inesperienza dei primi tempi, ma di un metodo di lavoro che sta nuocendo agli abitanti di Mira e al loro territorio». (L.Gia)

ASSEMBLEA ASSOCIATIVA


Giovedì 31 gennaio alle ore 20:30, presso il centro progetti L'arcipelago di VIA BORROMINI è indetta assemblea degli aderenti e simpatizzanti del movimento civico NOI PER MIRA.
Nel corso della serata sarà illustrato l'odg del Consiglio Comunale del 01-02 e discussi gli indirizzi e prospettive del movimento, non che gli assetti consiliari. L'asseblea come sempre è aperta.

Scusi signor Sindaco, noi ...

Scusi signor Sindaco, noi saremo pure affetti da schizofrenia, ma lei in quale delirio onirico si è sognato di aver fatto una commissione sul porto? E soprattutto con che coraggio ci dice che non interloquiamo? Se non ci fossero le minoranze, commissioni e consigli sarebbero solo dei gran momenti di vuoto e silenzio... come quelli che forse sono nella testa di qualcuno.
Martedì 22 Gennaio 2013

Il Gazzettino

MIRA Dura presa di posizione delle minoranze sull’astensione al Piano. Il sindaco: «Comportamenti schizofrenici»

Porto, Giunta Maniero sotto il fuoco incrociato

Luisa Giantin

«La giunta "grillina" di Mira decide in maniera autoritaria e autoreferenziale condannando Mira ad una posizione di crescente isolamento». Dura presa di posizione delle minoranze a Mira, Pd, Pdl e la civica Noi per Mira a cui si è accodata anche la Lega Nord sull'operato della giunta mirese. Il sindaco Alvise Maniero però rigetta le accuse: «Mi sembrano comportamenti schizofrenici. Preferiscono criticare pubblicamente ma poi non fanno domande in commissione, chiedono la trasparenza e se pubblichiamo il bilancio presentano un esposto al Prefetto». A far scattare l'ira delle opposizioni: Jacopo Carraro e Paolino D'Anna rispettivamente coordinatore e capogruppo del Pdl, Alessio Bonetto capogruppo Noi per Mira, il segretario del Pd Cristian Rosteghin insieme a tutti i sei consiglieri ed il segretario della Lega Nord Stefano Deppieri; il voto di astensione al «Piano Operativo Triennale del Porto» della scorsa settimana. «La giunta ha preso decisioni importanti per l'intera comunità mirese - denunciano - senza aver prima discusso con nessuna delle forze rappresentanti i cittadini, ovvero in Consiglio Comunale e nelle Commissioni Consiliari affinchè tutti gli amministratori di maggioranza e minoranza ed i privati cittadini potessero venirne a conoscenza tramite l'Albo Pretorio. È questo il modo di fare politica? - Domandano le opposizioni. - Dove sono finite la condivisione e la trasparenza sbandierate in campagna elettorale? Di cosa si ha paura? Del confronto? Delle ragioni altrui? Della propria maggioranza?». Critico anche il consigliere del Pd Fabio Zaccarin. «Nella questione portuale come sulla Città Metropolitana, sulla legge speciale per Venezia, sul blocco del PAT mirese - dichiara Zaccarin - a questi amministratori basta dire no alle proposte degli altri lasciando nell'incertezza una comunità di 40 mila abitanti. Di questo passo aspettiamoci un isolamento completo di Mira e della sua capacità di trarre benefici dal legame con Venezia". «Sono sorpreso - ammette Maniero - sulla Città Metropolitana abbiamo organizzato, e partecipato, ad incontri anche altrui, sul Porto abbiamo presentato un'articolata relazione tecnica. Il problema è che si preferisce criticare pubblicamente mentre basterebbe chiedere specifiche commissioni o formulare domande nelle sedi opportune».

sabato 19 gennaio 2013

arriveremo mai in Porto...


E lo dobbiamo venire a sapere dai giornali? nessuna comunicazione al consiglio, nessuna condivisione del percorso, nessun dibattito o dialogo, nessun documento d'indirizzo, nemmeno della giunta, è forse l'assessore  Claut un plenipotenziario? Non è forse la portualità un tema che va il più possibile condivisa? Dove è stato discusso e come questo tema? Mira è governata da una minoranza di foresti, che la sta portando ancora più fuorirotta di quanto già non fosse.

Giovedì 17 Gennaio 2013
Il Gazzettino

PER IL TRIENNIO 2013-2015
Approvato il Piano di sviluppo astenuti i Comuni e la Provincia

Il Pot 2013-2015 è stato approvato ieri mattina a larga maggioranza dai membri del Comitato portuale. Astenuti il capitano Giovanni Anci in rappresentanza della Provincia, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Mira Luciano Claut e il responsabile delle Attività produttive del Comune di Venezia, Antonio Paruzzolo.
«Il Porto ha ridisegnato la strategia di lungo periodo fissando i suoi obiettivi - ha commentato dopo il voto Paolo Costa, presidente dell’Autorità portuale veneziana (Apv) -. Ora abbiamo un piano programmatico per il futuro supportato dalle linee operative per l’immediato».
Anche l’assessore regionale Renato Chisso ha espresso soddisfazione: «L’approvazione del Piano operativo triennale presentato, con le dovute integrazioni, è un manifesto programmatico importante per la crescita del porto e del territorio».
Per Beppe Caccia della civica "In Comune", invece, «l’approvazione senza il consenso dei comuni lagunari di Venezia e Mira e della Provincia, resta solo un elenco disorganico di progetti. Lo si potrebbe definire il "libro degli incubi" del presidente Costa» riferendosi al mantenimento del traffico delle grandi navi alla Marittima o allo scavo del canale Contorta-Sant'Angelo. Per Caccia «è solo il Piano Regolatore Portuale, che dev'essere approvato "d'intesa" con i Comuni interessati e non può confliggere con la loro pianificazione urbanistica, a definire le scelte che riguardano il rapporto tra portualità e territorio».
Quattro sono i punti principali attorno ai quali si articola il nuovo Piano triennale: il primo è il Terminal delle autostrade del mare, il cui primo nucleo sarà pronto per fine 2013, inizio 2014 (e permetterà di recuperare nuovi traffici con i traghetti ro-ro, per i camion con container, oltre a quelli provenienti dalla Grecia che sono in crisi); il secondo è lo spostamento del punto franco dalla Marittima a Marghera; il terzo è il controllo dei costi per aumentare la competitività grazie all’automazione di tutti i processi; il quarto, infine, è l’installazione della banda larga in tutta Marghera per eliminare tutti i documenti cartacei e aumentare la trasparenza e la velocità delle operazioni. (e.t.)

venerdì 18 gennaio 2013

di stangata in stangata

Come troppo spesso accade il governo centrale prende delle misure non troppo eque e poi per metterci una toppa incrementa l'iniquità, vedremo se i nostri sindaci sapranno lavorare con Veritas per porre rimedio a tale situazione.

Venerdì 18 Gennaio 2013

Il Gazzettino

VERITAS Dopo la decisione del governo di posticipare il via da marzo a giugno

Tares rinviata, rischio "stangata" «Peserà sulle tasche degli utenti»

Marco Dori

Il rinvio della Tares potrebbe costare caro ai cittadini.
Lo fa capire Veritas, secondo la quale lo slittamento a luglio del pagamento della prima rata della Tares, deciso l’altro ieri dal governo, rischia di essere una mossa controproducente, il cui prezzo verrà pagato dai cittadini, con gli «interessi».
Veritas infatti avverte: con il rinvio salta il tradizionale pagamento di marzo e le aziende che raccolgono i rifiuti dovranno lavorare senza entrate fino a luglio, con il rischio che queste aziende debbano chiedere aiuto alle banche. Un aiuto che, come si sa, ha sempre il suo prezzo, destinato poi ad esser caricato sull'importo della Tares.
«Le aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti - spiega Veritas - saranno obbligate a rimanere per molti mesi senza le risorse economiche necessarie a sostenere i costi dei vari servizi. Rischiano perciò di rientrare nella Tares (quindi di ricadere sulle spalle dei cittadini) anche gli eventuali oneri indotti dal ricorso al sistema bancario, necessario per assicurare i servizi di igiene urbana».
I cittadini saranno tutt'altro che felici di sapere che, oltre a subire un vertiginoso aumento della tassa sui rifiuti, dovranno pagare gli interessi dovuti allo slittamento.
Veritas chiede ai cittadini di programmare la spesa. A luglio infatti non arriverà solo la prima rata della Tares, ma l'intero semestre, quindi prima e seconda rata insieme. Per le aziende, ma anche per le famiglie, sarà un esborso non indifferente.
«Il rinvio del pagamento a luglio è una decisione molto grave - attacca Veritas - che rischia di mettere in difficoltà gli utenti, costretti a pagare in un'unica rata una cifra molto elevata perché riferita a un semestre e non più a tre mesi. S'invitano quindi tutti i cittadini ad accantonare la somma necessaria al pagamento del nuovo tributo».
La Tarsu, ricorda a tutti Veritas, è un tributo amministrativo istituto dal Governo per coprire i costi della gestione dei rifiuti - e che sostituisce Tia o Tarsu - maggiorato da una quota destinata ai Comuni (da 0,30 euro a 0,40 euro per metro quadrato), che compensa la riduzione dei trasferimenti statali per i cosiddetti servizi comunali indivisibili, ad esempio illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, polizia locale, manutenzione e gestione del verde pubblico.

lunedì 14 gennaio 2013

il Vallone dei desideri....

Altro intervento atteso da tempo e con evidenti ricadute anche per Mira...
Domenica 13 Gennaio 2013

La Nuova Venezia


MALCONTENTA

Moranzani, arriva la discarica

Entro due mesi il primo lotto che ospiterà i fanghi scavati dai canali


MARGHERA Ormai la strada è spianata. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha firmato il decreto che certifica il parere favorevole della Commissione regionale per il Via: entro i prossimi due mesi comincerà a prendere forma il Vallone Moranzani, come prevede l’Accordo di Programma sottoscritto nel 2008 per la gestione dei fanghi di dragaggio dei canali di grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell'area di Malcontenta-Marghera. Su questa vasta area affacciata su via dell’Elettronica a Malcontenta, già occupata da vecchie discariche ed interessato dalle citate linee elettriche ad alta tensione di Terna ed Enel che dovranno essere interrate, sorgerà la mega-discarica di fanghi scavati dai canali su cui verrà poi realizzato un parco urbano attrezzato di quasi 20 ettari con tanto di collinetta alta 14 metri. La realizzazione della discarica e la gestione degli impianti di trattamento è stata affidata dalla Regione a Sifa (la società concessionaria della Regione per la realizzazione e gestione del Progetto Integrato Fusina) che in attesa dell’interramento degli elettrodotti utilizza le vasche di raccolta provvisoria dei fanghi inquinati scavati dai canali navigabili realizzate nell’area dei cosiddetti “23 ettari” dal Magistrato alle Acque. Secondo il cronogramma aggiornato dal Commisario delegato all’escavo dei canali, Roberto Casarin, la prima fetta di discarica che sarà realizzata sarà in grado di ospitare 60 mila metri cubi di fanghi catalogati “Oltre C” (molto contaminati). Dopo di che, mano a mano che saranno interrate le tre line elettriche aeree, la discarica sarà progressivamente completata, con tanto di vasche di ricezione e disidratazione e un nuovo e avanzato impianto di stabilizzazione dei fanghi che saranno stoccati nel Vallone Moranzani. Il consiglio comunale ha fissato due importanti appuntamenti per il Vallone Moranzani. Il primo è in programma domani con l’esame dell’allegato, già autorizzato, che riguarda la sperimentazione delle procedure di trattamento dei fanghi. Secondo appuntamento giovedì 17 gennaio, alle ore 9.30 a Ca’ Farsetti, per una audizione, in commissione congiunta, del commissario uscente, Roberto Casarin. (g.fav.)

domenica 13 gennaio 2013

Riparte Porto MArghera?

Non è più tempo di esitare, dobbiamo rilanciare davvero Porto Marghera
Sabato 12 Gennaio 2013

La Nuova Venezia

«Subito l’agenzia per lo sviluppo di Porto Marghera»

Confindustria rilancia sulle aree dismesse da recuperare Pressing dell’assessore Bettin: «Adesso si può ripartire»

di Gianni Favarato

MARGHERA «Ben venga la decisione di mettere in campo la società mista di Comune, Regione ed Syndial per porre sul mercato le aree dismesse da Eni a Porto Marghera. Ma se vogliamo che queste aree siano cedute a imprenditori seri con credibili piani industriali e occupazionali è il momento di coinvolgere le parti sociali». Anche il presidente di Confindustria veneziana, Luigi Brugnaro, giudica positivo l’accordo raggiungo da Comune e Regione per costituire una società mista «di scopo» e di indire un bando europeo di manifestazioni di interesse all’acquisizione di 19 aree industriali dismesse. Si tratta di un totale di 108 ettari di terreni disseminati a macchia di leopardo nella Penisola della Chimica, racchiusa tra il canale Ovest e il canale Sud. Tra queste aree ci sono i terreni dell’ex Clorosoda, quelli dell’ex eliporto affacciata su via della Chimica; ma anche l’area che racchiude il laghetto ornitologico, l’area delle “terre rosse” di Montedison, poi passata ad Enichem e quindi a Syndial, l’area ex Ausidet (6 ettari nell’Isola Portuale); l’area ex Sincron (3,8 ettari) e l’area ex Cpl-Mts (7 ettari). «Per garantire che queste aree vengano utilizzate davvero per lo sviluppo di nuove iniziative manifatturiere cariche di servizi e competenze è necessario che le istituzioni coinvolgano le parti sociali» rilancia il presidente Brugnaro «al fine di garantire nuove, effettive e credibili opportunità imprenditoriali e occupazionali a Porto Marghera». Del resto basta ricordare le manifestazioni d’interesse di fantomatiche cordate di finanzieri svizzeri ed arabi che dicevano di voler acquisire e rilanciare gli impianti del cvm/pvc della Vinyls e poi sono spariti . Per questo Brugnaro propone – in sintonia con le richieste avanzate in proposito anche da Cgil, Cisl e Uil veneziane – la costituzione di una vera e propria «Agenzia dello Sviluppo aperta a tutte le rappresentanze imprenditoriali e ai sindacati dei lavoratori». Una sorta di agenzia di “rating” che dovrà «vagliare preventivamente i piani industriali degli imprenditori che si faranno avanti per verificare la loro affidabilità e compatibilità in termini economici, occupazionali e ambientali». «Sia chiaro» precisa il presidente di Confindustria «l’Agenzia dello Sviluppo che noi proponiamo di realizzare al più presto, non vuole sovrapporsi e tantomeno è in competizione con la società mista che Comune, Regione ed Eni hanno annunciato di voler realizzare. Anzi, la nostra è una proposta molto concreta che punta a mobilitare tutte le forze in campo con un’unico scopo: rilanciare Porto Marghera con piani di sviluppo credibili a fronte della garanzia di procedure di autorizzazione davvero più rapide e meno costose per chi vuole acquisire e rilanciare le aree industriali abbandonate». Anche l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, interviene per ribadire che anche lui ritiene «positivo e importantissimo» l’accordo raggiunto da Comune di Venezia, Regione ed Eni «perché crea le condizioni per collocare sul mercato le aree di Porto Marghera con vincolo industriale e compatibili con l’ambiente a prezzi calmierati». Bettin è anche d’accordo sul coinvolgimento di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria ma aggiunge che anche il nuovo Governo «dovrà fare la sua parte, come ha fatto a Taranto per l’Ilva, riconoscendo che l’area industriale di Porto Marghera è strategica e che il suo risanamento e sviluppo vanno sostenuti con degli opportuni investimenti pubblici».


Lavorare INSIEME per il futuro della Laguna.

Una buona idea per la nostra Laguna, è tempo di lavorare tutti assieme.
Sabato 12 Gennaio 2013

Il Gazzettino

CONVEGNO IN PROVINCIA

«Laguna, serve un coordinatore unico»

L’idea di Dalla Tor per la tutela ambientale e la promozione economica

Marco Dori

Un coordinatore unico per proteggere la laguna e promuovere la sua economia. La proposta viene dal vicepresidente della Provinca Mario Dalla Tor. L'idea, emersa durante il convegno «La laguna di Venezia zona umida di importanza internazionale».
«L'urgenza più importante per la nostra laguna - spiega Dalla Tor - è quella di riuscire a creare un coordinatore unico che metta insieme tutti: enti territoriali, associazioni ambientaliste e venatorie, proprietari delle Valli lagunari. Il Parlamento dovrebbe creare le condizioni affinché tutte queste realtà lavorino insieme».
Come ricordato anche dal vicepresidente di Cà Corner, la laguna di Venezia è la prima zona umida d'Italia e tra le prime cinque al mondo. Al suo interno ci sono ben 20 valli da pesca, gestite dai privati.
«Dai proprietari di queste valli - aggiunge Dalla Tor - può arrivare un aiuto concreto, magari attraverso una Fondazione, perché sono loro che investono sull'ambiente. Dobbiamo poi riflettere attentamente sulle scelte che coinvolgono la Laguna: sia di tipo turistico, come la creazione di piste ciclabili, sia di tipo economico, come le licenze di accesso per imbarcazioni o taxi acquei. Ogni scelta intrapresa ha una ricaduta su questo delicato ambiente naturale».
Difendere la laguna veneziana vuol dire difendere un patrimonio ecologico tra i più rari al mondo. Lo sa bene anche l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Dalla Vecchia.
«Difendendo la Laguna e la sua naturalità - sottolinea Dalla Vecchia - difendiamo pertanto non solo il patrimonio che rappresenta, ma una delle ragioni della nostra qualità di vita, un sistema ecologico indispensabile. La piena funzionalità naturale degli specchi lagunari è un elemento da promuovere in ragione del bene collettivo».
Il convegno organizzato dalla Fondazione Sorella Natura - Delegazione Regione Veneto, in collaborazione con la Provincia di Venezia, con IAES, con SEJF e con il dottorato di ricerca ETCAEH, ha visto, tra gli altri, gli interventi dell'onorevole Delia Murer, del professor Cesare De Michelis dell'università di Padova e di Giorgio Piazza presidente Coldiretti regionale.

venerdì 11 gennaio 2013

prove di gestione sensata....

Il titolo è infelice e alimenta la confusione che c'è sul tema, ma l'articolo è chiaro, queste sono scelte strategiche che al di là dello strepitare ottuso di certi fondamentalisti, che sono utili all'economia, ma sopratutto all'ambiente.

Venerdì 11 Gennaio 2013

Il Gazzettino


FUSINA Nel 2012 superate le 58mila tonnellate di cdr utilizzate al posto del carbone

La centrale brucia più rifiuti

Record della "Palladio" mentre l’Enel rinnova l’accordo con Ecoprogetto e Veritas


Elisio Trevisan


Nuovo record nella centrale Enel di Fusina. Nel 2012, infatti, la "Andrea Palladio" ha bruciato 58 mila e 400 tonnellate di cdr, cioè di combustibile derivato dai rifiuti, al posto di migliaia di tonnellate di carbone. Questo consente numerosi vantaggi: utilizzando meno carbone si inquina di meno perché, anche se la centrale di Fusina da 1.136 mw è dotata delle migliori tecnologie per ridurre le immissioni di inquinanti in atmosfera, il carbone è comunque uno dei combustibili fossili più inquinanti esistenti al mondo; in secondo luogo il cdr prodotto da Ecoprogetto, nella piattaforma integrata per i rifiuti di Fusina, con i rifiuti di circa 150 mila residenti veneziani, diventa una merce che ha un valore economico perché Enel paga per quel combustibile; e siccome Ecoprogetto è una società controllata da Veritas se ne ricava che, invece di spendere soldi pubblici per smaltire il cdr in qualche inceneritore in giro per l’Italia, la partecipata del Comune lo dà ad Enel e ci guadagna.
Per festeggiare tutte queste belle novità il prossimo 18 gennaio i vertici di Enel ed Ecoprogetto sigleranno, alla presenza del sindaco Giorgio Orsoni, un nuovo accordo per altri tre anni di forniture.
Tutto iniziò nel 1999, quando venne siglato il primo accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune, Ecoprogetto ed Enel. All’epoca la produzione di cdr (mattonelle costituite da rifiuti trattati, seccati e agglomerati) era ancora agli inizi e il potere calorico era ancora basso. Oggi invece la resa è sempre più alta e l’Enel conta di arrivare presto a utilizzare le 70 mila tonnellate all’anno previste dall’autorizzazione ministeriale in essere. Le ambizioni di Ecoprogetto, di Veritas e dello stesso Comune di Venezia, però, sono ancora più alte dato che contano di arrivare a fornire dalle 100 mila alle 150 mila tonnellate all’anno, a fronte di una produzione di cdr che nel 2013 si prevede arriverà a 250 mila tonnellate (rispetto alle 200 mila attuali); le quantità che non verranno utilizzate da Enel finiranno, appunto, negli inceneritori e una piccola parte ai cementifici. In ogni caso, anche la parte che andrà incenerita, e che quindi costituirà un costo per la collettività, sarà sempre più economica rispetto al conferimento dei rifiuti in discarica che, oltre agli altissimi costi di smaltimento, presenta evidenti controindicazioni ambientali per il consumo e l’inquinamento del suolo.


 

giovedì 10 gennaio 2013

benvenuti a MIRAbilandia

Benvenuti a MIRAbilandia!!! Avete un problema, grande o piccolo che sia, che so una multa, il vicino rumoroso, il passante che lascia il cane defecare davanti al cancello di casa vostra, un contenzioso col comune per un pergolo abusivo, occupate il parcheggio per i disabili, ritenete di avere un diritto leso, volete prendere possesso di una casa sfitta in barba alle norme, c'è una buca davanti casa, una strada da sistemare, il lampione che nonva, la maestra di vostro figlio che vi sta  sulle balle, insomma per qualsiasi cosa potete venire in consiglio comunale, strepitare, interrompere i lavori dell'assemblea come e quando vi pare, magari sbeffeggiare pure un po' consiglieri, sindaco, giunta e dipendenti comunali, è nelle vostre facoltà, e la maggioranza GRILLINA di Mira, vi darà ascolto e vi lascierà fare strame degli organi democraticamente eletti, in fondo chissenefrega di sto consiglio orpello tardo ottocentesco, siamo nell'epoca delle primarie su youtube e dei meetup, diciamocelo le assemblee elettive hanno rotto le balle, almeno trasformiamole in un circo.
Vorrei essere ironico, ma in realtà sono realista. Il Consiglio comunale del 09-01 è stato nuovamente oggetto d'occupazione da parte di un comitato che rappresenta gli occupanti abusivi, di alcune case comunali, al di là della gravità della faccenda e delicatezza, la gestione di questa situazione in Consiglio è stata quanto mai inadeguata. Da oggi, chiunque è autorizzato a interrompere i lavori del Consiglio, prendere la parola con la forza e dire quello che più gli aggrada. Di fronte a tale invasione, il M5S e la  SUA Presidente non hanno saputo  far altro che un andirivieni di sospensioni del consiglio, rimanendo in aula muti, a farsi sbeffeggiare, permettendo anche che dei funzionari del comune fossero oggetto di attachi pesanti. A tal proposito, come capogruppo consiliare esprimo la mia solidarietà e il mio apprezzamento per il duro lavoro dell'Ufficio Politiche Sociali di Mira e in particolare alla dott.ssa Squizzato. Il dibattito nell'aula si è svolto in un clima di tensione, senza un dialogo sereno, ad ogni interruzione non si sapeva che pesci pigliare e singolare è che solo ad un interruzione di un intervento del Sindaco, specifichiamolo, da parte di un consigliere di minoranza, la Presidente abbia reagito con un certo vigore. A corollario il dibattito sugli interventi per l'emergenza abitativa, dove di fatto il sindaco dialogava con i manifestanti e non con il consiglio, un dibattito che la presidente, visto il clima, avrebbe dovuto evitare, andando direttamente al voto, dibattito che, infatti ha visto solo, mi spiace dirlo anche da parte delle minoranze, la strumentalizzazione della presenza dei manifestanti, non che la messa in imbarazzo dell'Ufficio Politiche sociali. Dulcis in fundo ad una richiesta di sospensione di un consigliere di minoranza, la Presidente ha ben pensato di votare contro, violando le più banali prassi di cortesia istituzionale (dicitura recentemente molto sulla bocca dei grillini). il M5S non capisce che una gestione così inadeguata del consiglio mina la possibilità non solo di dialogo costruttivo, ma anche la possibilità di un efficace percorso amministrativo.
Sarebbe poi da commentare la posizione scelta da sindaco e maggioranza su via caltana a Marano, davvero da veri Politicanti Navigati, con un bel scarica barile d'antan o le posizioni trasudanti ideologia e poca concretezza in tema acqua, ma mi taccio, perché davvero non ho più la forza.
So che a molti miresi queste cose paiono o sterili polemiche o futilità, e non si coglie l'importanza che una buona gestione del consiglio e del suo dibattito ha, ma vorrei che costoro provassero a ricordare un fatto, quando gli organi assembleari divengono luoghi di confusione, discussioni pleonastiche o grandi silenzi e mera ratifica, solitamente avvengono dei cambiamenti storici tutt'altro che positivi.

Alessio Bonetto - capogruppo Civica Riformista "NOI per MIRA"
 

martedì 8 gennaio 2013

Novità per la gestione dell'acqua

La torre piezometrica di Scaltenigo



Il Gazzettino, 7 gennaio 2013

Acqua, la gestione è un colabrodo

Spariti gli Aato il 31 dicembre, scoppiano le polemiche sui nuovi "Consigli di bacino"

Gli effetti di una norma della razionalizzazione della spesa voluta dall'ex ministro Calderoli (disposizione quasi dimenticata) hanno provocato il 31 dicembre scorso la fine delle Autorità d'ambito territoriali ottimali. Con una sigla quasi impronunziabile
gli Aato - organi che dal 1994 si sono occupati di investimenti, organizzazione, programmazione e di controllo del servizio idrico integrato - spariscono. In Veneto queste strutture - che in pratica controllano il funzionamento sanitario, economico, e burocratico dei rubinetti di ogni abitazione e i rapporti tra i gestori, il sistema pubblico e i privati - diventeranno fra pochi mesi "Consigli di bacino". E in Friuli Venezia Giulia, invece, verranno sostituite da "Consulte d'ambito per il servizio idrico
integrato".
L'obbligatorio "cambio di sistema" - fatto sotto le Feste, anche se alcune Regioni sono ancora indadempienti - è passato quasi in silenzio ma le polemiche sono durissime: «Sono stati adottati modelli diversi a seconda delle Regioni, e i cambi non
vengono fatti con la stessa efficacia, anche se le modifiche apportano chiarezza nel rapporto tra gestori degli acquedotti e gli Aato», commenta Adolfo Spaziani, direttore generale di Federutility (federazione che associa i gestori dell'acqua, dell'energia e del gas).
Più duro è Antonio Rusconi, docente di Assetto idrogeologico allo Iuav di Venezia, già segretario di un'autorità di Bacino nel Nordest e direttore del Servizio idrografico nazionale: «Quando parliamo di risorse idriche dobbiamo metterci in testa che ci
sono degli interventi che possono essere affrontati solo da organismi sovraregionali. Non si può pretendere di governare l'acqua per "parrocchiette" come si vede ora. Prendiamo, per esempio, il Bacchiglione, che esondò a Vicenza nel 2010: un
terzo del suo bacino si trova in Trentino Alto Adige. Non si possono affrontare le problematiche relative al rischio di nuove esondazioni prescindendo da quel territorio. La gente del Polesine beve acqua da pozzi alimentati da Adige e Po: uno dei problemi principali è la salinizzazione e richiede interventi strutturali, possibili solo se concordati con Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna; meglio se con il coinvolgimento del governo». Un caos insomma il nuovo piano della gestione delle acque nei territori del Nordest. La riorganizzazione, infatti, è stata assegnata alle Regioni, che hanno optato per formule diverse, ma tutte accusate di essere troppo campanilistiche. Nella sostanza il quadro è dominato dalla trasformazione degli "Aato" in organi che abbracciano aree simili ai territori delle province, oppure in un ente che ricade all'interno di una struttura regionale.
La questione dell'acqua, sostiene Rusconi, va invece affrontata in un'ottica globale: «Va considerata non solo quella che beviamo a casa - il cosiddetto uso civile, che è solo una parte del problema - ma anche gli usi agricoli e quelli industriali.
Occorre capire se nel nostro Paese c'è sufficiente acqua per tutti questi usi, capire qual è la qualità di quest'acqua, sapere cosa fare quando con le piogge eccezionali diventa troppa». Ma così non ci si è ancora adeguati alla direttiva europea. E nel
frattempo l'Europa ne ha emanata una "nuova" sui provvedimenti da adottare contro le alluvioni, la 2007/60, che ha scadenza il 2015. Così ci troviamo ancora più spiazzati». Se - come chiarisce l'ultimo decreto sullo Sviluppo - il compito principale delle Aato è fare gli investimenti e controllare che questi vengano effettuati Spaziani sottolinea la necessità di maggiori risorse: «Al settore idrico nazionale, per recuperare i ritardi, serve una prima fase di avvio con almeno 5 miliardi all'anno, per scendere a 2,5 quando si giunge a regime». Ma questi soldi non ci sono.

Marco Gasparin

«Un telepass per i pendolari»

Il casello autostradale di Marano - Vetrego


La mozione di Bonetto discussa nel Consiglio comunale del 27 novembre 2012 sta dando i suo frutti. Ma l'amministrazione di Mira ancora una volta appare assente.


 Il Gazzettino, 6 gennaio 2013

«Un telepass per i pendolari»

«Vareremo un sistema per agevolare i residenti»

«Stiamo studiando un sistema per agevolare i pendolari, appena sarà pronto convocheremo gli enti locali per illustrare la nostra proposta». Eutimio Mucilli, Amministratore Delegato della concessionaria autostradale Cav, garantisce che ad un ulteriore aumento del pedaggio sulla Mirano-Padova corrisponderanno delle riduzioni mirate. La formula non è ancora stata definita, ma nelle stanze che contano della sede mestrina di Veneto Strade si intensificano le riunioni per decidere come agire. «Di sicuro sarà necessario che tutti i pendolari siano dotati di un telepass, questo è uno strumento indispensabile per rendere possibili delle agevolazioni ad hoc» aggiunge Mucilli. Dal 1 gennaio il pedaggio della tratta Mirano-Padova ha subìto un lieve balzello, da 70 ad 80 cent, mentre la Mestre-Padova è passata addirittura da 2.90 a 3.20 euro. Ma la vera stangata deve ancora arrivare: per risolvere il problema del casello di Mirano, dove moltissimi pendolari della Mestre-Padova escono e rientrano per godere del pedaggio gratuito tra Mestre e Mirano, Cav progetta di uniformare le tariffe delle due tratte autostradali rendendo ininfluente uscire a Mirano o a Mestre. Si parla di un pedaggio unico superiore ai due euro, ed è per questo che nel Miranese e nella Riviera si chiedono a gran voce consistenti riduzioni almeno per i pendolari. La matassa è intricata: bisogna decidere a quali Comuni estendere le riduzioni, come classificare i pendolari e che tipo di sconto applicare.
In ogni caso è probabile che nulla entri in vigore prima della prossima primavera: «Non sono aspetti semplici, serve del tempo per approfondirli e metterli a punto» conferma lo stesso Mucilli. Entro fine mese dovrebbe tenersi un nuovo incontro tra i
vertici di Cav e il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello. Fino ad ora le uniche manifestazioni di protesta contro l'eventuale stangata sono state organizzate da due comitati della Riviera, «Opzione Zero» e «Mira 2030», ma pure nel Miranese
serpeggia il malumore e cresce l'attesa per la prossima mossa di Cav.

Gabriele Pipia