Sabato 12 Gennaio
2013
Il Gazzettino
CONVEGNO IN PROVINCIA
«Laguna, serve un coordinatore unico»
L’idea di Dalla Tor
per la tutela ambientale e la promozione economica
Marco Dori
Un coordinatore unico per proteggere la laguna e promuovere
la sua economia. La proposta viene dal vicepresidente della Provinca Mario
Dalla Tor. L'idea, emersa durante il convegno «La laguna di Venezia zona umida
di importanza internazionale».
«L'urgenza più importante per la nostra laguna - spiega Dalla Tor - è quella di riuscire a creare un coordinatore unico che metta insieme tutti: enti territoriali, associazioni ambientaliste e venatorie, proprietari delle Valli lagunari. Il Parlamento dovrebbe creare le condizioni affinché tutte queste realtà lavorino insieme».
Come ricordato anche dal vicepresidente di Cà Corner, la laguna di Venezia è la prima zona umida d'Italia e tra le prime cinque al mondo. Al suo interno ci sono ben 20 valli da pesca, gestite dai privati.
«Dai proprietari di queste valli - aggiunge Dalla Tor - può arrivare un aiuto concreto, magari attraverso una Fondazione, perché sono loro che investono sull'ambiente. Dobbiamo poi riflettere attentamente sulle scelte che coinvolgono la Laguna: sia di tipo turistico, come la creazione di piste ciclabili, sia di tipo economico, come le licenze di accesso per imbarcazioni o taxi acquei. Ogni scelta intrapresa ha una ricaduta su questo delicato ambiente naturale».
Difendere la laguna veneziana vuol dire difendere un patrimonio ecologico tra i più rari al mondo. Lo sa bene anche l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Dalla Vecchia.
«Difendendo la Laguna e la sua naturalità - sottolinea Dalla Vecchia - difendiamo pertanto non solo il patrimonio che rappresenta, ma una delle ragioni della nostra qualità di vita, un sistema ecologico indispensabile. La piena funzionalità naturale degli specchi lagunari è un elemento da promuovere in ragione del bene collettivo».
Il convegno organizzato dalla Fondazione Sorella Natura - Delegazione Regione Veneto, in collaborazione con la Provincia di Venezia, con IAES, con SEJF e con il dottorato di ricerca ETCAEH, ha visto, tra gli altri, gli interventi dell'onorevole Delia Murer, del professor Cesare De Michelis dell'università di Padova e di Giorgio Piazza presidente Coldiretti regionale.
«L'urgenza più importante per la nostra laguna - spiega Dalla Tor - è quella di riuscire a creare un coordinatore unico che metta insieme tutti: enti territoriali, associazioni ambientaliste e venatorie, proprietari delle Valli lagunari. Il Parlamento dovrebbe creare le condizioni affinché tutte queste realtà lavorino insieme».
Come ricordato anche dal vicepresidente di Cà Corner, la laguna di Venezia è la prima zona umida d'Italia e tra le prime cinque al mondo. Al suo interno ci sono ben 20 valli da pesca, gestite dai privati.
«Dai proprietari di queste valli - aggiunge Dalla Tor - può arrivare un aiuto concreto, magari attraverso una Fondazione, perché sono loro che investono sull'ambiente. Dobbiamo poi riflettere attentamente sulle scelte che coinvolgono la Laguna: sia di tipo turistico, come la creazione di piste ciclabili, sia di tipo economico, come le licenze di accesso per imbarcazioni o taxi acquei. Ogni scelta intrapresa ha una ricaduta su questo delicato ambiente naturale».
Difendere la laguna veneziana vuol dire difendere un patrimonio ecologico tra i più rari al mondo. Lo sa bene anche l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Dalla Vecchia.
«Difendendo la Laguna e la sua naturalità - sottolinea Dalla Vecchia - difendiamo pertanto non solo il patrimonio che rappresenta, ma una delle ragioni della nostra qualità di vita, un sistema ecologico indispensabile. La piena funzionalità naturale degli specchi lagunari è un elemento da promuovere in ragione del bene collettivo».
Il convegno organizzato dalla Fondazione Sorella Natura - Delegazione Regione Veneto, in collaborazione con la Provincia di Venezia, con IAES, con SEJF e con il dottorato di ricerca ETCAEH, ha visto, tra gli altri, gli interventi dell'onorevole Delia Murer, del professor Cesare De Michelis dell'università di Padova e di Giorgio Piazza presidente Coldiretti regionale.
Nessun commento:
Posta un commento